Vi consigliamo…
di Massimo Arciresi
No – I giorni dell’arcobaleno
(No, Cile/Francia, 2012) di Pablo Larraín con Gael García Bernal, Alfredo Castro, Luis Gnecco, Antonia Zegers
Nonostante la fotografia impoverita con ricercatezza da Sergio Armstrong (in attesa di far “sorridere” le immagini nel finale), il formato e l’assenza di sottotitoli per i documenti originali in spagnolo (problema tecnico o distributivo?), il film di Pablo Larraín si segnala per la rara capacità di ricostruire il pesante clima di repressione e censura vigente nel Cile dittatoriale di Pinochet, anche e soprattutto quando nel 1988 il tiranno fu costretto dal resto del mondo a indire un referendum sulla sua permanenza al potere (usurpato quindici anni prima al democraticamente eletto Allende). Il pragmatico pubblicitario Saavedra accettò i seri rischi che comportava l’organizzazione della campagna per il “no”. Un esempio di presa di coscienza e di amara convivenza (con il capo di opposte convinzioni).
I giorni dell’arcobaleno
Oppure…
20 anni di meno
(20 ans d’écart, Francia, 2013) di David Moreau con Virginie Éfira, Pierre Niney, Charles Berling, Gilles Cohen
Insieme a Louise Bourgoin, la bella Virginie Éfira è la capofila delle nuove attrici francesi. Qui è Alice, zelante redattrice trentottenne di una rivista di moda, svogliata arrampicatrice sociale che, percependo qualche ostacolo per la promozione a direttrice, finge di accettare la corte di un giovanotto con la metà dei suoi anni (perfetto e credibile lo smilzo Niney). Giusto per colpire e mostrarsi fuori dagli schemi. Una bugia molto fragile. Grazie agli spazi ripartiti dello script, ci si identifica sia con la crisi della donna sia con l’innocente trasporto del ragazzo. Solo qualche dettaglio scricchiola…
La frase della settimana
«Il potere è una donna capricciosa.» Lucy Liu arringa le ragazze del suo bordello ne L’uomo con i pugni di ferro (The Man with the Iron Fists, USA/HK, 2012) di RZA