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Daniele Di Donato: un mediano puro

di Redazione

Cresciuto nelle giovanili del Torino, dopo varie tappe presso squadre prestigiose, nel 2000 approda al Palermo, per, poi, ritornare al Siena, ma il suo cuore resta in Sicilia. Il percorso calcistico di un giocatore doc, che rappresenta ancora una delle bandiere dei rosanero

Di Ambra Drago

Daniele Di Donato, classe 77,  mediano puro, cuore e polmoni del centrocampo dell’ Ascoli  di cui è capitano. Cresciuto nelle giovanili del Torino, dopo varie stagioni  in squadre  come  Castel di Sangro  e Lodigiani, nel 2000 approda al ‘Palermo’. Sotto monte Pellegrino  dove colleziona 133 presenze e quattro reti, vive quattro stagioni intense e piene di traguardi calcistici tra cui le due promozioni. La prima proprio appena arrivato dalla serie C alla B e successivamente bel 2004 dalla serie B alla massima serie, dopo una sofferenza durata 33 anni. Nella stagione 2004-2005, non resta coi siciliani in Serie A, ma l’11 Agosto 2004 si trasferisce al ‘Siena’ in prestito con diritto di riscatto della metà del cartellino. Con i  toscani ha l’opportunità di esordire in serie A il 12 settembre 2004 proprio contro la sua ex squadra allo stadio Renzo Barbera.Dido”, così lo chiamavano, è rimasto e rimane nel cuore di tutti i  tifosi palermitani.  Giunto a Palermo appena ventitreenne, ha sempre messo serietà e rispetto fuori e dentro il campo, non sollevando  nemmeno polemiche quando per un periodo fu messo in panchina. Proprio la tifoseria, appena appresa la notizia della sua cessione, si scagliò contro il presidente Zamparini, ma Dido è ancora una delle  bandiere dei rosanero.

D: qual è il ricordo più bello che hai di Palermo città?

R: Sicuramente le emozioni che mi hanno trasmesso le persone durante il periodo della cavalcata per la serie A. Palermo sarà la città nella quale ho deciso di andare a vivere non appena smetterò, gli odori, i sapori e il calore sono impagabili

D: qual è il goal al quale sei più affezionato?

R: forse quello con il Vicenza, con la mia corsa verso la curva Sud.

D:Durante gli anni nel Palermo, quali sono stati, se ne hai avuti, i tuoi riferimenti calcistici?

R: sicuramente dei punti di riferimento importanti sono stati Cappioli e poi Zauli, due grandissimi giocatori.

D: dopo anni, ti sei dato una spiegazione sulla tua cessione al Siena?

R: sinceramente non me lo sono mai spiegato, anche se nel calcio si sa, quando non si rientra in un programma, si cambia destinazione.

D: dell’Ascoli cosa ci dici? È partito con una penalizzazione, come sta andando il campionato?

R: qui ad Ascoli c’è sempre da soffrire fino alla fine e in questi anni siamo sempre riusciti ad ottenere la salvezza. Quest’anno speriamo nell’ennesimo miracolo.

D: segui le partite dei rosanero?

R: certo, sono tifosissimo del Palermo .

D: cosa farai  una volta appese le scarpe al chiodo?

R: beh, per adesso non mi sono ancora posto il problema. Ho ancora voglia di divertirmi.

D: pensi mai ad un ritorno nel l’US  Palermo?

R: spero tanto un giorno di rientrare, magari da allenatore delle giovanili

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