Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Voglia di cinema!

di Redazione

Vi Consigliamo…

di Massimo Arciresi

La grande bellezza

(Italia/Francia, 2013) di Paolo Sorrentino con Toni Servillo, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, Carlo Buccirosso

Un affresco decadente sulla Roma bene di oggi, intesa come rappresentanza di una crème della società italica che, prima ancora di apparire orgogliosamente mostruosa, deve fare i conti con il terreno che le si sgretola inesorabilmente sotto i piedi. È più ambizioso che mai Sorrentino, e l’ultima storia che racconta, vissuta con gli occhi di uno scafato e disilluso giornalista che sguazza tra le feste ma non ha del tutto smarrito – come forse pochissimi altri che frequenta – un amaro senso della realtà, non rivela soltanto i pubblicizzati echi felliniani, ma sembra continuare, con un’illuminazione diversa, il discorso intrapreso da Scola con La terrazza. Certo, non è fatto per piacere a tutti, e la metafora si fa un po’ invadente nell’ultima parte (quella con la Santa), ma chi sa fare cinema così in Italia?

Oppure…

Solo Dio perdona – Only God Forgives

(Only God Forgives, Francia/Thailandia/USA/Svezia, 2013) di Nicolas Winding Refn con Ryan Gosling, Kristin Scott Thomas, Vithaya Pansringarm, Tom Burke

Pare un passo falso dell’ormai stimato Winding Refn: la Bangkok che fa da teatro ai traffici (celati dalla palestra che gestiscono) di due fratelli autoesiliatisi dagli USA (quando il più brutale muore, punito per un’orrenda malefatta, l’altro è costretto dalla spietata madre a cercare vendetta) appare troppo stilizzata, e l’uso della violenza sfoggia un compiacimento maggiore del solito. Il plot acquisisce forza verso la fine, quando il cupio dissolvi del protagonista diventa più chiaro, pregnante. Gosling messo in ombra (!) dalla gelida Scott Thomas e da Pansringarm, colpevolmente sconosciuto in Occidente.

La frase della settimana

«Essere famosi non è un lavoro.» Frédéric Pierrot commenta i successi della figlia Déborah François, dattilografa da competizione in Tutti pazzi per Rose (Populaire, Francia, 2012) di Régis Roinsard

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