Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Corpo forestale: riserva per la tutela naturale o riserva elettorale?

di Patrizia Romano

Carenza organica. Cattiva gestione. Ruoli inappropriati e non istituzionalizzati. Dirigenti in esubero. E tanta, tanta confusione. Mappa del Cfr

Di Patrizia Romano

Arriva l’estate e con la bella stagione, che quest’anno tarda a venire, divampano i primi incendi. Una tragedia che, ogni anno, distrugge migliaia di ettari di zone boschive e non dell’intero patrimonio naturale siciliano. Lo stato di emergenza che, assieme alle migliaia di ettari, divampa ogni anno, è sempre stato forte. A maggior ragione, il fenomeno assume uno stato di criticità legato alla carenza e alla fragilità degli organi preposti a contenere il fenomeno sin dall’origine. Ci riferiamo, in particolare, al Corpo forestale, il cui ruolo consiste prevalentemente nella tutela e nella salvaguardia del patrimonio vegetativo.

Cattiva gestione, forte attrazione clientelare, scarsa attenzione istituzionale hanno miseramente ridotto le funzioni di questo organo, da sempre in combutta con i governi regionali tra i ruoli cui è preposto e i ruoli realmente svolti. Un confine ulteriormente marcato dall’attuale governo regionale che non ha compreso affatto le condizioni in cui versa il Corpo forestale, così come non ha capito i ruoli reali che gli spettano, generando, così, una grande e irreversibile confusione.

Come potrà il Cfrs fronteggiare i bisogni che il territorio richiede? Allo stato attuale la situazione è proprio infelice.

Controllo del territorio

Cominciamo proprio con l’attività di controllo esercitata sul territorio. Controllo, decisamente insufficiente. Negli ultimi anni sono stati soppressi numerosi comandi di distaccamento. La maggior parte di quelli rimasti, contano attualmente soltanto da una a tre unità per controllare giurisdizioni con territori che comprendono almeno 5 comuni.

Non solo, come se la carenza numerica non bastasse, molte di queste unità vengono utilizzate per svolgere ruoli non propri e servizi non istituzionali, come la tutela del presidente della Regione, o gendarmeria dell’Ars. L’utilizzo di queste unità non solo è improprio e non idoneo, ma mette a rischio il personale coinvolto, perché non preparato all’addestramento istituzionale e perché privo dei mezzi di difesa necessari.

Ruoli

Rimanendo in tema di ruoli, focalizziamo l’attenzione sui ruoli tecnici, che vengono svolti da istruttori tecnici e funzionari direttivi tecnici. Si tratta, in entrambi i casi, di ruoli di supporto forniti ai ruoli di polizia, perché la funzione tecnica è una specializzazione che qualifica proprio il controllo di polizia. In realtà, l’unica attività tecnica del Corpo forestale dovrebbe essere la direzione nello spegnimento degli incendi.

La dirigenza, nell’ambito del Corpo forestale lotta all’estremo con la dirigenza che opera nell’ambito del dipartimento aziendale per spartirsi le competenze tecniche. Attriti che riducono la qualità del ruolo. E tutto… per una manciata di spiccioli in più.

Se il Corpo negli ultimi 40 anni ha perso lo spirito del proprio ruolo, esercitando funzioni tecniche e funzioni di polizia nella confusione istituzionale e pratica più totale, perché il governo regionale non dispone corsi di formazione in grado di dare un giusto riassetto ai ruoli?

Carenza organica

Ma il vero dramma è rappresentato dalla carenza organica, dove si registra una mancanza pari al 40 per cento del personale previsto. In alcune province, come, per esempio, quella di Messina, questa carenza sfiora il 75 per cento. Fatto ancora più delicato è che il 98 per cento di questo personale ha un’età media che va dai 49 ai 62 anni. Molti di questi, quindi, prossimi alla pensione.

L’ultimo concorso espletato risale al 1991. Quello veramente degno di nota risale al 98 e fu bandito da Cuffaro. Ma, nonostante venne bandito per 357 unità, il numero era insufficiente e non copriva l’esigenza di soddisfare pienamente il voto di scambio di cui si nutriva il governo Cuffaro e il cui Corpo forestale rappresentava una delle sonde alimentari più ricche. Così, per non scontentare nessuno, il bando venne annullato.

Ci riprova Lombardo che, per tre volte consecutive, promette e non mantiene l’espletamento di un nuovo bando.

Ai nostri giorni, arriva Crocetta che, informato dai ‘bene informati, dichiara che il Corpo forestale dispone di tanti di quei mezzi e di quegli uomini, che li può regalare senza alcuno sforzo. Così impiega queste unità in ruoli impropri e inappropriati. Non solo non aggiunge, ma toglie spudoratamente, pure per la propria sicurezza.

Sappiamo benissimo, e il presidente Crocetta dovrebbe saperlo ancora più degli altri, che per le attività di tutela del presidente regionale non può essere incaricato personale dei comandi distaccati. In primo luogo, perché si distoglie personale al controllo del territorio; funzione primaria del Corpo. In secondo luogo, perché questo personale non ha la formazione e i mezzi sufficienti per tutelare la sicurezza altrui.

Circa le attività di carattere pratico svolto dal Corpo, molti ancora confondono gli operai della Forestale, che in Sicilia sono circa 28 mila dai ‘militari’ dello stesso corpo.

Il Corpo Forestale della Regione Siciliana non ha subito alcun cambiamento con il nuovo Governo. Tutto è come prima.

Il corpo forestale della regione siciliana è un comando, quindi, si nomina un comandante, che dovrebbe possedere conoscenze specifiche relative a un’organizzazione di tipo militare. Secondo la legge regionale numero 10 del 2000 impone che il Comandante del Comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana debba essere affidato a persona con una buona qualificazione professionale specifica idonea a dirigere un corpo di polizia, considerando il CFRS alla stessa stregua degli altri corpi di polizia.

Insomma, nell’ambito del CFRS la confusione regna sovrana sia sul piano legale sia su quello funzionale. Ci troviamo di fronte dirigenti che hanno come obiettivi contrattuali l’attività di polizia, e dirigono reparti operativi, ma non hanno qualifiche né di Polizia giudiziaria, né Polizia di Sicurezza, mentre la legge costituzionale del 2001, ha stabilito la competenza esclusiva in merito alle qualifiche di polizia.

Molti dirigenti hanno scelto il contratto obiettivo ed hanno rinunciato alle qualifiche. Qualifiche che, tra l’altro, non gli sono mai servite

Al momento, all’interno del CFRS si registra un numero eccessivo di dirigenti: in alcuni casi, un dirigente per tre addetti. La maggior parte di dirigenti è inutile e non risponde alle figure di ufficiali generali di un corpo di polizia.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.