Vi consigliamo…
di Massimo Arciresi
To Be or Not To Be – Vogliamo vivere! (To Be or Not to Be, USA, 1942) di Ernst Lubitsch con Carole Lombard, Jack Benny, Robert Stack, Felix Bressart
Capra è suo contemporaneo, Cukor suo diretto discendente, Wilder un suo fedele ammiratore: l’importanza di Lubitsch (guarda caso, sono tutti immigrati negli Stati Uniti di prima o seconda generazione) nel cinema mondiale è incalcolabile. Per tale motivo questa riedizione in copia restaurata di uno dei suoi capolavori (incentrato su una compagnia d’attori assoldata per infiltrarsi tra le maglie della gerarchia nazista) è una ghiotta occasione per cinefili e semplici appassionati interessati alle tappe fondamentali della storia del cinema. Anche perché la caustica commedia (rifatta con Mel Brooks quarant’anni più tardi) è in grado di mettere alla berlina una delle più grandi piaghe dell’umanità pur essendone coeva (inevitabile fare un paragone con Il grande dittatore di Chaplin, di poco precedente).
Oppure…
Facciamola finita (This Is the End, USA, 2013) di Evan Goldberg e Seth Rogen con Jay Baruchel, Seth Rogen, James Franco, Jonah Hill
Volgare, eccessivo, irriguardoso, dirompente, stolido, disallineato: tratto da un analogo corto di qualche anno fa, ecco uno sfoggio di vari elementi repellenti per un pubblico classico ma del tutto attraenti per chi ama la “rottura”. Sei attori (all’elenco bisogna aggiungere Danny McBride e Craig Robinson, oltre a tante spiritose comparsate, da Michael Cera a Rihanna a Emma Watson) si barricano in casa di uno di loro (che aveva dato un party) mentre fuori si abbatte l’Apocalisse. Ognuno, esagerando i propri infantilismi, recita nel ruolo di se stesso, e le frecciate alle reciproche carriere si sprecano.
La frase della settimana
«Ho visto un sacco di film, Paul, so quello che faccio!» Mark Wahlberg rassicura il socio Dwayne Johnson prima di un rapimento in Pain & Gain – Muscoli e denaro (Pain & Gain, USA, 2013) di Michael Bay