Vi consigliamo…
di Massimo Arciresi
Royal Affair (En kongelig affære, Danimarca/Svezia/Repubblica Ceca, 2012) di Nicolaj Arcel con Alicia Vikander, Mads Mikkelsen, Mikkel Boe Følsgaard, Trine Dyrholm
Medico illuminista tedesco seduce regina di Danimarca (che però è inglese) poco prima della Rivoluzione Francese. Sembra una banale tresca nell’impenetrabile ambiente delle teste coronate, ma quello raccontato con limpida arguzia da Arcel (che ha degnamente rappresentato il suo Paese nella categoria dell’Oscar per il Miglior Film Straniero) è in realtà un adombrato fatto storico di estrema importanza. Infatti, la già predisposta moglie dell’infantile re Christian (un Følsgaard di grande bravura, senza nulla togliere agli altri) è attratta principalmente dai moderni ideali dell’”esotico” dottore, e la collaborazione dei tre rende per breve tempo (comunque “prorogabile”) la penisola nordeuropea un esempio per tutto il continente. Un’opera che aggira i formalismi e ammonisce l’immarcescibile cattiva politica.
Oppure…
Infanzia clandestina (Infancia clandestina, Argentina/Spagna/Brasile, 2011) di Benjamín Ávila con Teo Gutiérrez Moreno, Natalia Oreiro, César Troncoso, Ernesto Alterio
Bisogna continuare a ricordare e condannare le atroci prepotenze perpetrate dalla dittatura militare di Videla nell’Argentina di oltre 30 anni fa. Sospinto anche dal dolore di esperienze personali, il regista Ávila ci narra una vicenda vera vista con gli occhi (a volte inquietamente sognanti) di un bambino, figlio di peronisti appartenenti al gruppo dissidente armato dei Montoneros, rientrati di nascosto da Cuba nel 1979 per avversare la tirannia. Drammatiche sintesi disegnate e la necessità del piccolo Juan di capire e partecipare (ma il sangue non è acqua), nonché di vivere sereno un’imminente adolescenza.
La frase della settimana
«Io qui non ci muoio!» L’operaio contaminato Matt Damon, deciso a lasciare la malmessa Terra del 2154 per curarsi sulla paradisiaca stazione spaziale riservata ai ricchi e chiamata (come il film) Elysium (id., USA, 2013) di Neill Blomkamp.