La Sicilia è al primo posto tra le regioni del Meridione e al settimo posto nella graduatoria nazionale, fornendo intorno ai 2 miliardi e mezzo, circa, del nostro Pil regionale
Di Patrizia Romano
Il turismo è un fenomeno che contribuisce notevolmente alla crescita del sistema economico locale. Nella realtà, comunque, è molto difficile definire e valutare l’esatta entità del suo contributo.
La difficoltà è legata, in primo luogo, alla varietà multiforme del settore. Non possiamo parlare, infatti, del turismo come di un settore che rientra tra le attività economiche di produzione omogenea. Il turista, infatti, durante la permanenza nel paese ospite, acquista beni e servizi di vario genere, compresi beni e servizi che rientrano nella domanda della popolazione residente. Pertanto, diventa difficile definire quali siano, nello specifico, i beni chiesti dal turista e, quindi, ancora più difficile, quantificare statisticamente la loro domanda.
Alla luce di queste difficoltà, ci chiediamo, dunque, come si fa a misurare gli effetti del turismo sull’economia isolana? Come possiamo calcolarne l’apporto?
Gli economisti effettuano questa misurazione, seguendo tre fasi. La prima prevede il calcolo del potenziale turistico, basandosi sulla superficie regionale, sulla concentrazione delle strutture turistiche e, infine, sulla domanda turistica. Nella seconda fase, invece, viene fatta un’accurata valutazione degli investimenti che sarebbero necessari per accrescere la presenza turistica. Nella terza, infine, vengono misurati i consumi dei turisti nelle regioni italiane attraverso un metodo indiretto di stima che ricorre alle fonti statistiche disponibili.
Inoltre, ogni regione è dotata di una propria dimensione, di una propria struttura economica, nonché di una propria vocazione turistica. Ci sono, dunque, regioni in cui il turismo ha scarsa incidenza sull’economia e altre, invece, in cui è parte rilevante.
Pertanto, diventa ancora più difficile quantificare il peso del fenomeno sull’economia. Una valutazione più immediata, si può dare soltanto attraverso i dati sulle presenze ufficiali rilevate dall’Istat
La Sicilia è al primo posto tra le regioni del Meridione d’Italia. Mentre nella graduatoria nazionale, occupa il settimo posto, soprattutto, per la presenza straniera. L’altra cosa sulla quale si distingue è la forte presenza di strutture recettive; in molti casi sotto utilizzate
L’Isola, inoltre, è la seconda regione nel Mezzogiorno, dopo la Campania, per numero di arrivi, oltre 4,1 milioni, ma anche di presenze, circa 14 milioni. Il suo peso economico sul Mezzogiorno è rispettivamente del 23,5 per cento e del 18,5 per cento.
Il Pil turistico regionale è, invece di 2,6 miliardi di euro e ogni nuova presenza turistica genera 49 euro di Pil aggiuntivo, valore più elevato rispetto al dato del Mezzogiorno (41 euro).
Questi dati dimostrano quanto il turismo sia un settore importante per l’economia della nostra regione, fornendo intorno ai 2 miliardi e mezzo, circa del nostro Pil regionale. Inoltre, produce un effetto esponenziale sull’indotto.
La strada da seguire è quella di potenziare investimenti e strategie finalizzate ad aumentare il numero dei turisti. Gli studi dimostrano che ogni singola presenza di turista al giorno, in più, genera un Pil di 49 euro.
Non sottovalutiamo, infine, i rapporti di interscambio commerciale, finanziario, infrastrutturale, imprenditoriale, energetico, tecnologico, che il settore produce.