Vi consigliamo…
di Massimo Arciresi
Gravity (id., USA/GB, 2013) di Alfonso Cuarón con Sandra Bullock, George Clooney
Lunghi piani sequenza “mascherati” (una specialità del regista), scenografie in gran parte digitalizzate, un coinvolgente dipanamento narrativo proposto praticamente in tempo reale, due soli attori (di spessore) in campo, tensione quasi costantemente alta… Chi soffre di agorafobia probabilmente non apprezzerà, ma i motivi per amare questo thriller drammatico (definizione forse più calzante rispetto a un antiquato e sbrigativo “fantascientifico”), il cui plot riguarda le disavventure di due astronauti (uno scafato, l’altra inesperta), superstiti di un team al lavoro nello spazio investito da una pioggia di detriti, ci sono tutti. Anche per ritenere che il film – che evoca,, senza aggrapparcisi, 2001: Odissea nello spazio e Apollo 13 – rimarrà nell’immaginario. La gravità del titolo è una conquista.
Oppure…
Anni felici (Italia/Francia, 2013) di Daniele Luchetti con Kim Rossi Stuart, Micaela Ramazzotti, Martina Gedeck, Samuel Garofalo
Quanto c’è di autobiografico nell’ultima fatica di Luchetti (che si chiude con una pregnante sintesi in loop)? Parecchio, ma con esattezza non si sa. S’intuisce dalla riproduzione di colori, odori, sapori del 1974, quando si svolge la storia di una famiglia con padre artista, insicuro e farfallone (Kim Rossi Stuart), madre incondizionatamente innamorata (Micaela Ramazzotti) ma stufa di essere trascurata, due bambini (Samuel Garofalo e Niccolò Calvagna) che osservano, cercando di cogliere le origini delle fratture e, a posteriori, lo spirito di un’epoca irripetibile, sul piano personale e su quello storico.
La frase della settimana
«Non avevo mai visto degli occhi diventare così cattivi.» La vittima Vanessa Hudgens racconta al sergente Nicolas Cage la sua brutta esperienza con Il cacciatore di donne (The Frozen Ground, USA, 2013) di Scott Walker.
