Vi consigliamo…
di Massimo Arciresi
Prisoners (id., USA, 2013) di Denis Villeneuve con Hugh Jackman, Jake Gyllenhaal, Viola Davis, Paul Dano
Due bambine scomparse, due famiglie in pena, uno dei padri che si risolve a sequestrare l’unico sospettato, un enigmatico e poco sveglio giovanotto rilasciato da poco. Trasuda angoscia e crudeltà il nuovo film del canadese Denis Villeneuve, che già ci aveva scosso con La donna che canta. Soprattutto ci mostra i mostri che si annidano dentro ciascuno di noi, se l’ambiente circostante ci condiziona (soprattutto chi ci alleva). Così il titolo rivela la condizione di prigionia (anche psicologica) che può accompagnare ogni individuo, “buono” o “cattivo” che sia, e manifestarsi in qualsiasi momento. Perfino il brillante detective (Gyllenhaal, bravo come gli altri attori del cast, tutti adeguatamente valorizzati, nel donare spessore al proprio personaggio) cova un recondito senso di inadeguatezza.
Oppure…
Giovane e bella (Jeune et jolie, Francia, 2013) di François Ozon con Marine Vacth, Géraldine Pailhas, Frédéric Pierrot, Johan Leysen
Freddo e costantemente acuto analista della psiche umana, Ozon si dedica stavolta a una diciassettenne che nell’arco di alcuni mesi, di sua iniziativa e una volta persa la verginità in cambio della netta presa di coscienza della propria avvenenza, diventa una prostituta d’alto bordo. Non c’è una motivazione precisa, solo un accumulo meccanico di denaro e un fragile castello di bugie pronto a crollare al primo… uragano. La madre e il patrigno non captano, o non vogliono farlo, come pure il resto del mondo (nota la cordiale accoglienza nel “solito” albergo). Stupendo e misterioso finale con Charlotte Rampling.
La frase della settimana
«Machete càpita.» L’ex-agente speciale (e sanguinario) Danny Trejo a uno stupito super-cattivo Mel Gibson, che non era riuscito a prevedere le sue mosse, in Machete Kills (id., USA/Russia, 2013) di Robert Rodriguez.