Vi consigliamo…
di Massimo Arciresi
Il passato (Le passé, Francia/Italia, 2013) di Asghar Farhadi con Ali Mosaffa, Bérénice Bejo, Tahar Rahim, Pauline Burlet
Ahmad giunge da Teheran a Parigi, dove anni prima viveva con l’ex moglie francese Marie che oggi abita nella stessa casa con le due figlie, un nuovo compagno maghrebino, Samir, momentaneamente assente, e il di lui bambino. Scopo del viaggio è appunto formalizzare il divorzio. Ma è davvero tutto finito? Tra l’altro, il ragionevole Ahmad deve affrontare un groviglio di fosche situazioni familiari, non ultime le cause dello stato comatoso della moglie di Samir. Costruito con sapienza (e un’ombra di maschilismo) dal regista di Una separazione, un film che fa della veridicità dei rapporti interpersonali la propria caratteristica, conducendo comunque – pure stilisticamente – verso i territori del grande cinema. Complici i reiterati cambiamenti di prospettiva che mantengono alta l’attenzione dello spettatore.
Oppure…
In solitario (En solitaire, Francia, 2013) di Chritophe Offenstein con François Cluzet, Samy Seghir, Virginie Éfira, Guillaume Canet
Una delle prime regole della Vendée Globe, regata in barca a vela intorno al mondo, è l’assoluta solitudine dello skipper. Il debuttante Yann, che dopo una lunga esperienza da velista sostituisce l’infortunato cognato Frank, dimostra subito grande perizia, se non fosse per un attracco imprevisto a causa di una riparazione. In quella sale a bordo, di soppiatto, un ragazzino mauritano, in fuga (spera) verso la Francia. Scopertolo in mare aperto, che fare? Primo lungometraggio di Offenstein, che unisce le emozioni di un’avventura sportiva (e i cliché sulla lontananza affettiva) a una diversa visione agonistica.
La frase della settimana
«E questo dovrebbe renderci simpatici?» Natalie Portman all’amica e collega Kat Dennings dopo che quest’ultima, in una situazione di potenziale pericolo, ha dichiarato che loro e lo stagista Jonathan Howard sono americani in Thor – The Dark World (id., USA, 2013) di Alan Taylor.
