Vi consigliamo…
di Massimo Arciresi
Il capitale umano (Italia, 2014) di Paolo Virzì con Fabrizio Bentivoglio, Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Gifuni, Valeria Golino
Parabola sul valore della vita oggi, che si fa crudelmente esplicita in un finale che appare come un traguardo raggiunto battendo sentieri differenti. Già, perché il film di Virzì – che inaugura un felicissimo e poco rassicurante tono grottesco – racconta gli eventi tramite un personaggio alla volta. Un espediente che chiarisce l’accaduto centellinando gli indizi, grazie a un copione praticamente impeccabile (scritto con Francesco Bruni e Francesco Piccolo) il cui motore è un incidente stradale. Le concause hanno origini lontane, c’entrano con la crisi finanziaria che spinge un piccolo immobiliarista a entrare, con ruffianeria, nelle grazie del potente consuocero in pectore per partecipare a un grosso affare. Sei mesi dopo gli scenari cambiano. Da un libro dell’americano Stephen Amidon, ripensato in Brianza.
Oppure…
Disconnect (id., USA, 2012) di Henry-Alex Rubin con Jason Bateman, Andrea Riseborough, Paula Patton, Frank Grillo
Un ragazzino introverso, figlio di un avvocato consultato da una giornalista invischiatasi in un’inchiesta sulla prostituzione minorile in chat che ha messo la sua fonte a rischio, si innamora di una coetanea via social network, ma in realtà sono due bulli che lo ingannano. Il padre di uno di loro è un esperto di indagini telematiche, chiamato da una coppia (già provata da ben altra tragedia) frodata dalla rete. Internet ci aiuta ma ci insidia anche, e bisognerebbe imparare a diffidarne. L’adagio non è nuovo, ma è proposto con lucidità e chiarezza d’intenti, laddove il titolo suona come un’esortazione.
La frase della settimana
«Ah, cavolo! Sei vecchio per la tua età!» Robert De Niro al disincantato nipotino Camden Grey, appena conosciuto, ne Il grande match (Grudge Match, USA, 2013) di Peter Segal.
