L’Amministrazione comunale di Cefalù contesta i dati turistici della cittadina, diffusi dalla Federalberghi. Secondo il sindaco, Rosario Lapunzina, la Federazione non dispone di dati attendibili
La Redazione
Cefalù, ridente cittadina sulla costa siciliana settentrionale, è, rinomatamente, uno dei centri turistici più gettonati dell’Isola. Ogni anno attrae un rilevante flusso di turisti locali, nazionali ed esteri che, nel periodo estivo, arrivano a triplicare la popolazione, rendendo affollate le principali piazze e le strade più importanti del paese.
Inoltre, la cittadina, che fa parte del Parco delle Madonie, è inclusa nel club dei borghi più belli d’Italia, l’associazione dei piccoli centri italiani che si distinguono per la grande rilevanza artistica, culturale e storica, per l’armonia del tessuto urbano, la vivibilità e i servizi ai cittadini.
Insomma, Cefalù rimane uno dei centri turistici più gettonati e più ambiti. Eppure, la Federalberghi ha diffuso dati, relativi agli ultimi anni, veramente sconfortanti. Dati che rilevano un grave stato di criticità del turismo cefalense, suscitando forte malumore all’interno dell’amministrazione comunale che risponde, sottolineando l’inconcretezza dei dati. “Sono inattendibili – replica il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina – i dati sul turismo diffusi dal vicepresidente vicario di Federalberghi Sicilia e presidente di Federalberghi Palermo, Nicola Farruggio.
Non so di quali numeri disponga e come abbia fatto a parlare di un calo del 5 per cento – si chiede – senza nemmeno attendere la statistica elaborata mensilmente dall’Unità Operativa 1 del Dipartimento Regionale Turismo”.
In realtà, sembrerebbe che, in base ai dati ufficiali diffusi oggi, la Città, nei primi sei mesi dell’anno e rispetto allo stesso periodo del 2013, registra un incremento di arrivi del 2,44 per cento, mentre le presenze sono cresciute dello 0,73 per cento.
Il solo mese di giugno 2014, confrontato con il 2013, segna una flessione negli arrivi dello 0,87 per cento, ma un aumento delle presenze dell’1,51 per cento.
“Mi chiedo – ribadisce il sindaco – a chi giovino e quale obiettivo possa perseguirsi con dichiarazioni come quelle di Farruggio, le cui logiche ispiratrici sfuggono, specie se si considera il ruolo rivestito.
Cefalù ha, di certo, la necessità di incrementare i flussi turistici, migliorando l’offerta. Come amministratori – continua – non possiamo ancora dirci soddisfatti del trend attuale, ma lavoriamo in tale direzione, fra le tante difficoltà, senza nulla da nascondere e con piena disponibilità a confrontarci con gli operatori del settore.
Vorremmo che anche gli altri facessero la loro parte conclude il primo cittadino – e che la smettessero con le strategie miopi ed autolesioniste, che purtroppo rischiano, quelle sì, di assumere il carattere della “monotonia”.