Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Giovani stilisti siciliani alle Orestiadi di Gibellina

di Redazione

I giovani stilisti siciliani, allievi dell’Accademia del Lusso di Palermo curano la trentaquattresimaesima edizione delle Orestiadi di Gibellina.

di Melania Reina* 

In quel di Trapani, scossa dal terremoto del ’68, c’è un piccolo comune di appena 4 mila anime, diventato museo a cielo aperto; giusto connubio di arte e cultura. Stiamo parlando di Gibellina.

Proprio qui, da oltre 30 anni, si svolgono con successo le Orestiadi, un festival internazionale di rappresentazioni teatrali e musicali.

Quest’anno, ricorre la trentaquattresima edizione delle Orestiadi di Gibellina, promosse dalla Fondazione Orestiadi, con la direzione artistica di Claudio Collovà, noto attore, autore e regista teatrale siciliano.  

Addio Roma nelle Orestiadi di Gibellina

Il primo spettacolo (dei tredici in programma) delle Orestiadi è Addio Roma, nuova fusione e rivisitazione del Satyricon e dell’Incoronazione di Poppea.

Un dettaglio che chiama l’altro, una minuziosità ricercata, curata e sottile, collaborazioni di eccellenze, scenografie curate dall’Accademia di Belle Arti, l’orchestra del conservatorio di Palermo e con le voci che arrivano dal conservatorio di Bologna.

I costumi per l’intero allestimento sono, invece, a cura dell’Accademia del Lusso– Istituti Callegari Sede di Palermo, sotto la mente artistica di Roberta Barraja.

Per quanto riguarda la realizzazione, i costumi sono stati progettati e realizzati interamente dagli allievi dell’Accademia del Lusso di Palermo Davorin Cameron Cordone, Silvia Geraci, Francesca Mandalà, Dario Princiotta, Serena Santamarina e Maria Luisa Vasquez.

Gli stilisti dell’Accademia del Lusso di Palermo nelle Orestiadi Gibellina

Un richiamo ovvio con ‘Addio Roma’ nelle ispirazioni dei fashion designer, personaggi doppi, costumi doppi per l’appunto, ma unicamente fusi.. e sarà una ‘perdita’ di pezzi man mano, la perdita dei valori, la corruzione che dilaga.

Tele grezze, garze e cotone dipinti completamente a mano per conferire originalità e personalizzare il personaggio.

Ogni personaggio, dal conte borghese alla contessa Poppea con a seguito figlie e servitù portano in capo una maschera, un mix di strutture, forme e richiami al barocco. Insomma, una reinterpretazione di due maschere, in un’unica fusione, di figure mitologiche.

Addio Roma è abbondanza e mancanza. Addio Roma è un vestito strabordante e povero. Addio Roma è ricchezza e povertà. Addio Roma è la disillusione. Addio Roma è una perdita lenta di valori e di tutto.

*Accademia del Lusso di Palermo

 

 

 

 

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.