Dalla spiritualità più sentita alla mondanità più sfrenata. Dalle tradizioni più radicate agli eventi più frivoli. Dalla cucina più tradizionale ai doni più fantasiosi. Un percorso obbligato quello dei festeggiamenti natalizi che, nonostante crisi, calamità, spirito fiacco, ha il potere di trascinarci in una magica, unica e irripetibile atmosfera.
di Patrizia Romano
Origini del Natale
Venticinque dicembre: è la data del Natale fissata dalla chiesa cristiana. In realtà, non si hanno indicazioni certe sulla data di nascita di Gesù Cristo. Pertanto, si è scelta questa data, facendola coincidere con altre feste pagane quali quella dedicata al dio Invincibile e ai Saturnalia. Ma tale data ha un legame pure con altre ricorrenze naturali, come il fenomeno del solstizio d’inverno, in prossimità del Natale, e con altre ricorrenze religiose, come la nascita di San Giovanni Battista, il 24 giugno (legata al solstizio estivo) e la data dell’Annunciazione che ricorre il 25 marzo.
Le prime celebrazioni natalizie, svolte proprie il 25 dicembre, risalgono al 336 e l’unica testimonianza è il calendario redatto a Roma proprio in quell’anno.
Altri elementi rilevanti legati alla festività natalizia riguardano il contesto storico in cui si colloca la nascita di Gesù Cristo: la Palestina, luogo di nascita del Dio cristiano, era la patria degli ebrei, che al tempo attendevano l’avvento di un Messia per liberare la propria nazione dalla schiavitù ed essere un popolo libero.
La festività del Natale ha acquisito, comunque, un ruolo molto importante nella religione cristiana, anche se, in considerazione del suo percorso storico, può essere vista sotto infinite sfaccettature, da quella religiosa, appunto, storica, folcloristica, diventando pure spunto per espressioni artistiche di alto valore.
Il presepe
Il Natale è sempre stato un tema ricorrente nelle varie rappresentazioni artistiche, dalla pittura alla scultura, dalla sceneggiatura alla musica e tanto altro ancora.
Rappresentazione iconografica per eccellenza del Natale è il Presepe, che assume il duplice scopo di ripercorrere la società in cui è stato contestualizzato e fare rivivere il sentimento religioso.
Gli elementi costitutivi di tale simbolo natalizio traggono la propria origine non solo dai Vangeli Canonici, ma anche da quelli apocrifi non accettati dalla Chiesa che, però, cominciano a svilupparsi proprio in concomitanza con la nascita del Cristianesimo.
Secondo la tradizione, in Italia, la prima rappresentazione del Presepe fu realizzata da San Francesco d’Assisi, lo stesso anno che ottenne dal Papa Onorio Terzo l’approvazione della regola francescana, cioè nel 1223. In Sicilia, invece, venne diffuso dai Gesuiti.
Ogni elemento del Presepe ha un valore simbolico. Gli elementi più significativi sono rappresentati dal villaggio agro-pastorale e dalla grotta, che rappresentano i luoghi in cui nasce il Redentore. Ambienti poveri e umili che denotano l’accoglienza offerta dal mondo povero dei pastori, nella propria umiltà, sono in grado di esprimere una fede genuina, reale e che, ancora oggi, incarna il vero spirito natalizio.
L’altro elemento fortemente rappresentativo è la stella cometa che, dall’alto, guida i re magi provenienti dall’Oriente per rendere omaggio al Redentore. L’evento dei tre re e la presenza della stella cometa sottolineano la supremazia del culto occidentale sugli altri e del potere divino su quello terreno. Anche se è chiaro il significato simbolico di guida, l’origine della stella ha creato varie congetture. Tra esse, una delle più famose ricollega la cometa cristiana a quella di Halley il cui passaggio nei cieli pare attestato sin dal 241 A.C. Tale tesi è stata confutata dal fatto che l’apparizione ciclica della cometa nei cieli terrestri si verifica ogni 76 anni.
Il fulcro, comunque, di questa rappresentazione è la Sacra Famiglia, i cui personaggi dominanti sono i genitori terreni del Redentore. La famigliola è riscaldata dal bue e l’asinello, che simboleggiano lo stretto legame di amicizia tra il Redentore e il mondo animale.
Il presepe in Sicilia
In Sicilia, il presepe ha sempre occupato un posto di rilievo. Nell’Isola, la rappresentazione ha acquisito una propria originalità, che la discosta da quella degli altri paesi. Tra le sue unicità, la dimensione dei personaggi, nettamente più piccoli rispetto a quella della tradizione, per esempio, napoletana. Tra le decorazioni, nel presepe siciliano, emergono arance e limoni: non poteva certo essere diversamente nella terra degli agrumi per eccellenza.
Il culto di rappresentare il Presepe con statue tridimensionali realizzate in legno, oro, argento, avorio e corallo si sviluppò in Sicilia a partire dal XV secolo. Una maggiore divulgazione si ebbe dagli inizi dell’Ottocento, quando il Presepe uscì dagli ambienti esclusivamente ecclesiastici per entrare anche nelle case delle famiglie di tutte le estrazioni sociali.
Molto forte anche la tradizione dei ‘bambinelli’ in cera, introdotta nel quattordicesimo secolo. Ai bambinelli si aggiungono, un po’ più tardi, le ‘scaffarate’, cioè la natività posta in una teca di vetro, anche questa in cera.
La tradizione del Natale in Sicilia
Tra le altre tradizioni natalizie, un posto di rilievo è rivestito dalle manifestazioni canore e musicali, nonché le rappresentazioni drammatico-musicali. Le tradizioni musicali e drammatiche passate legate al Natale riguardano temi sacri come l’annunciazione, la nascita e la fuga in Egitto e vanno a ricollegarsi a tradizioni popolari spesso inglobate in strutture ufficiali della Chiesa. Attualme in Sicilia, per il periodo natalizio, si può assistere a varie novene, spesso commissionate da committenti privati ed eseguite all’interno delle loro abitazioni in prossimità del presepe oppure all’esterno nei pressi di edicole votive.
Decorazioni
Tra le tradizioni più diffuse del Natale, non dimentichiamo le decorazioni natalizie. In Sicilia, in origine, tale ruolo era interamente affidato alle piante, diverse dal classico abete, la cui origine ha lontane provenienze nordiche. Le piante che avviarono la tradizione della decorazione, all’inizio, erano i ramoscelli di mirto e quelli di nocciolo. Comunque, la pianta più diffusa nelle case in occasione delle festività natalizie è il vischio, alla quale sono state riconosciute proprietà medicinali, ed è per questo che regalarla all’inizio dell’anno è segno di buon augurio.
I festeggiamenti nelle province siciliane
Un aspetto interessante del Natale riguarda i vari festeggiamenti che si attuano in tutta la Sicilia. La religiosità popolare, che lega il sacro al profano. È una delle caratteristiche preponderanti.
Quasi tutti i paesi dell’agrigentino sono in fermento durante il periodo natalizio. I festeggiamenti che si attuano in queste zone sono suddivisibili in due momenti distinti. Le Novene si effettuano dal 16 al 24 dicembre e prevedono il coinvolgimento diretto delle persone e la ‘Pastorale’, una rappresentazione comica che prevede la partecipazione di tre personaggi. Nardu e Mirtiddu, due pastori pigroni, e ‘U curaduru’, il padrone del gregge, nonché titolare dei due pastori appena citati.
In provincia di Messina, il Natale si celebra con la tipica processione dei pastori che, nel cuore della notte della Vigilia, attraversano i boschi e le vie di montagna muniti di torce accese e cantando inni per giungere presso la Casa della Natività.
Nel trapanese, il Natale è festeggiato con un evento molto suggestivo: la realizzazione del Presepe vivente. L’evento prevede l’allestimento di vari ambienti rappresentativi della città natale.
Anche in provincia di Catania si può ammirare il Presepe vivente. Qui sono presenti vari personaggi umili. Il momento più suggestivo è l’arrivo dei tre re magi, che portano il loro dono a Gesù Bambino scortati da un corteo di pastori.
Altro esempio di presepe vivente si ha nel ragusano. La sua preparazione raccoglie circa trenta ambienti che riproducono il tipico clima lavorativo e casalingo della zona risalente a un periodo storico che va dalla fine del 1800 all’inizio del secolo successivo. Anche la provincia di Caltanissetta ha il suo presepe vivente realizzato nel suggestivo quartiere Rabato di Sutera. La manifestazione ha lo scopo non solo di celebrare il Natale, ma anche di tramandare la vita contadina e artigianale siciliana della fine Ottocento. Il percorso previsto, infatti, prevede una fedele ricostruzione di ambienti agricoli e di botteghe artigiane.
Il look natalizio
Scopriamo cosa indossare per le festività, sfoggiando look particolari ed eleganti adatti a ogni tipo di cena e pranzo.
Per un pranzo, un brunch di Natale o comunque un’occasione informale, potrete sfoggiare un semplice maglione natalizio magari buffo con cui ridere con gli amici. Attenzione, però…. il maglione deve essere rigorosamente rosso.
Qualunque capo di abbigliamento, che sia un maglione o un abito, deve essere rosso, il colore del Natale per eccellenza.
Anche l’oro è il colore ideale per il natale e per le feste. Quindi, un abito, un golf o dei pantaloni di questo colore faranno letteralmente scintille.
Per una serata elegante, come il cenone della vigilia, invece, potete sfoggiare un abito elegante, magari in chiffon da indossare con tacchi e una piccola pochette.
Sempre attuale e sempre presente è il classico tubino nero. Magari, impreziosito da una collier in oro o in corallo.
Le eco pellicce sono il must della stagione invernale e sono perfette per le festività natalizie perché rendono il look elegante e ricercato anche quando è estremamente semplice.
Sotto l’albero di Natale
Anche quest’anno, i regali di Natale saranno ecofriendly e a basso impatto: pochi vincoli e tanto spazio alla fantasia e alla creatività. Vale la regola delle tre R, un dogma in tempi di crisi come i nostri: ridurre, riusare, riciclare. Ridurre la mole di rifiuti da smaltire, tanto per cominciare. Questo possiamo farlo, iniziando a snobbare i regali presi a caso da quelle grandi ceste che spopolano nei centri commerciali, che vengono, poi, riposte in fondo a un cassetto.
Un evergreen sono, invece, i prodotti tipici locali a km zero. Una bottiglia di vino locale, un cesto di Natale con prodotti tipici siciliani, faranno sicuramente la gioia di chi li riceve e verranno, senz’altro, consumati. Il cesto verrà, poi, riutilizzato in mille modi e le bottiglie e i vasetti di vetro verranno si riciclano.
Un altro regalo a basso impatto è il nostro tempo. Possiamo cimentarci a realizzare noi qualcosa. I regali fatti in casa sono sempre molto graditi e fanno sentire speciale chi li riceve. Possiamo provare a realizzare dei biglietti riciclati con un aforisma che rispecchi il carattere di chi lo riceve e accompagnarli a un liquore fatto in casa, utilizzando prodotti biologici e confezionato in graziose bottiglie di vetro riciclato.
A tavola per Natale
Il menù natalizio, nella tradizione gastronomica siciliana, rappresenta un rituale che si ripete da anni, anzi da secoli. Un viaggio gastronomico che affonda le radici nella storia della cucina siciliana, ereditata, via via, da greci, spagnoli, francesi e arabi.
Infatti, il menù natalizio siciliano varia molto da una provincia all’altra.
Tra i piatti natalizi più radicati nella tradizione siciliana, possiamo annoverare le lasagne con sugo di salsiccia o costine di maiale (in dialetto ‘petti nicchi’), l’agnello con patate al vino bianco (in dialetto ‘agneddu aggrassatu’), le primizie di carciofi all’acciuga e aglio ‘A viddaniedda’, oppure i cardi in pastella ‘a pastiedda’, baccalà fritto o con il sugo e le patate, in passato si mangiava la vigilia dell’Immacolata, cannoli, ‘mustaccioli’, cassate, buccellati, per poi non mancare, anche se non fa parte della nostra tradizione, il panettone e lo spumante