Corruzione, illegalità, amore. L’Italia dell’ultimo trentennio ne “La trappola dei ricordi” di Aldo Pagano
a cura della Redazione
Giunta tra i ventuno finalisti che hanno determinato la cinquina del recente Premio Scerbanenco, dedicato al noir, ‘La trappola dei ricordi’, di Aldo Pagano, si afferma, di recente, sullo scenario editoriale siciliano.
In poco più di 300 pagine, Pagano racconta l’Italia degli intrighi, della mafia, della corruzione dell’ultimo trentennio. L’opera individua la linea di confine tra legalità e illegalità, che attiene alla responsabilità individuale, alla capacità di governare le proprie passioni, siano essere derive siano esse sentimentali. Protagonista è Emma Bonsanti, Pm trasferita da Milano al Sud, che nella città di fantasia Balbenna ritrova l’antico amore, Roberto, giornalista ‘ambiguo’ del cui lavoro Emma sa molto poco o nulla.
Balbenna, ossia il Sud amato da Pagano, è identificabile tanto a Palermo quanto a Bari, dove l’autore, che oggi vive a Como, è nato e ha vissuto. Il Sud che «io porto nel cuore, con la convinzione che sia una terra ricca di smisurata bellezza, cultura, da valorizzare».
La storia, tra presente e flash back, si snoda attraverso il ritrovamento del cadavere di Roberto e delle indagini svolte dalla stessa Emma, che vacilla tra il rispetto delle regole e la tentazione di infrangerle. «Non è un magistrato tutto d’un pezzo – chiarisce Pagano – , non la volevo perfetta, ma umana. Come donna sa prendere atto dei suoi fallimenti, mettere in dubbio le proprie convinzioni, sente vacillare il suo stesso codice etico». Da qui il titolo del libro, metafora dell’esistenza, che diventa tormento e prigione per quegli indizi mancati che se nella professione sono recuperabili ‘lacune’, nella vita personale si trasformano in incolmabili ‘voragini’. Non v’è dubbio che nel testo si percepisce l’idea che Pagano ha di questo Paese, della politica, «che dovrebbe essere fatta da professionisti e cede, invece, all’improvvisazione, togliendo speranza e possibilità di identificarsi».
Eppure, Pagano assicura che la speranza c’è e lui l’affida all’amore, «l’unico sentimento che può mettere in crisi l’uomo, facendolo ravvedere, portandolo a cambiare, eliminando l’odio e rendendo addirittura sopportabile la morte».
Nota sull’autore
Aldo Pagano, nato a Palermo nel 1966, ha vissuto a lungo tra Roma, Bari, Milano, Como, dove ora risiede. Giornalista pubblicista e sommelier, amante del cinema e della storia, è al suo romanzo d’esordio. Ha deciso di dedicarsi completamente alla scrittura «perché i grandi amori hanno bisogno di cura».
TODARO EDITORE
Prezzo: 16,00 €
Pagine: 302