Il reportage realizzato da Pietro Longo sui murales presenti in Sicilia
di Andrea di Napoli
I dipinti di grandi dimensioni realizzati all’aperto, sulle facciate degli edifici, raffigurano prevalentemente scene allegoriche ispirate a motivi tradizionali e ad ideali politici. Il genere ebbe origine presso gli artisti legati ai movimenti di protesta come libere espressioni creative della popolazione contro il potere, ed esprime efficacemente i conflitti sociali esistenti su un territorio. Tuttavia anche i vecchi regimi si sono serviti dei murales con finalità propagandistiche o per controllare le coscienze attraverso immagini piene di evidenti messaggi subliminali. Dal Centro e Sud America i dipinti murali si diffusero rapidamente fino agli angoli più remoti di ogni città ed ogni paese del mondo, dall’Africa all’Irlanda passando per la Grecia.
Col tempo queste vere e proprie opere d’arte hanno sempre più assunto valore unicamente estetico ed, oggigiorno, avendo perso quasi completamente sia l’originaria carica rivoluzionaria che le finalità celebrative, vengono apprezzate ed accettate come forme di espressione artistica, cosicché, sempre più spesso i murales vengono commissionati da enti pubblici ed amministrazioni locali per riqualificare i quartieri degradati e fatiscenti, nei quali sono evidenti le criticità sociali (come l’Albergheria), o per evidenziare l’identità di un luogo e dei suoi prodotti tipici, divenendo anche un elemento di richiamo per il turismo culturale. I murales hanno un forte impatto visivo e, per la caratteristica semplicità e la vivacità dei colori, riescono a coinvolgere emotivamente sia la popolazione locale che i passanti occasionali.
Durante i suoi spostamenti più o meno lunghi, l’attenzione del fotografo Pietro Longo è stata attirata da molteplici interessi, tra i quali i murales, osservati tra il 1999 ed il 2000, in tre diverse località siciliane, ed esattamente a Palermo, a Caccamo ed a Barcellona Pozzo di Gotto. Servendosi della pellicola per diapositive, come allora si faceva abitualmente, Longo ha realizzato un significativo reportage e selezionato le 32 stampe a colori nel pratico formato cm. 20×30 che ha esposto nel 2001 presso lo stand Florio, nel quartiere palermitano di Romagnolo. A distanza di quindici anni le stesse fotografie, che rivelano un eccellente stato di conservazione, vengono riproposte al pubblico in una mostra personale allestita a Palermo all’interno del Mondadori Megastore, uno spazio concesso abitualmente ai fotoamatori.
La rappresentazione fotografica delle opere d’arte visiva collocate all’aperto prevede, da parte del fotografo, una scrupolosa indagine rivolta anche al contesto ambientale ed architettonico, modificato e spesso impreziosito dal dipinto oppure, altre volte, comporta l’esigenza di realizzare esclusivamente una fedele riproduzione del murale, per consentirne una esatta diffusione presso coloro che, trovandosi lontano, non possono ammirare l’originale.
L’utilizzo a fini divulgativi è il più frequente per le riproduzione delle opere d’arte.
Esposti inevitabilmente alle intemperie, i murales vanno incontro ad alterazioni che li condurranno rapidamente al deperimento finché non scompariranno quasi completamente. Anche per questa ragione risultano importanti le documentazioni fotografiche che solo i fotografi come Pietro Longo, grazie alle competenze tecniche ed all’esperienza personale, riescono a produrre, fornendo una testimonianza storica e veicolando così non solo le suggestive immagini dei murales, ma anche lo stesso effetto scenico e la medesima emozione trasmessa agli osservatori delle pitture murali.
La mostra fotografica di Pietro Longo “Murales datati, luoghi attuali”, allestita presso la Sala Lettura, al quarto piano del Mondadori Megastore, in via Ruggero Settimo n.18, sarà visitabile fino al 27 maggio 2016 in tutti i giorni feriali dalle ore 09,30 alle ore 20,30 e la domenica dalle ore 10,00 alle ore 20,00. L’ingresso è libero.