Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

A Palermo i teatri privati hanno finalmente un ruolo trainante

A Palermo i teatri privati hanno finalmente cambiato strategia unendosi nella FederTeatri Sicilia...

di Pippo La Barba

Dopo anni di incomprensioni e di lotte egoistiche per accaparrarsi le briciole dei contributi pubblici rimaste dal sostentamento del moloch Biondo, i teatri privati hanno cambiato strategia unendosi nella FederTeatri Sicilia

 

di  Pippo La Barba

Non più quindi richieste di contributi a pioggia, ma di promozioni e integrazioni per le categorie di spettatori meno abbienti.

“La nostra politica – afferma Francesco Giacalone, gestore del Savio (nella foto) e presidente di FederTeatri – è quella di realizzare una sinergia tra i teatri privati associati per potere dar luogo a una produzione di spettacoli il più possibile diversificata, in modo da non danneggiare nessuno e nello stesso tempo raggiungere un obiettivo di riequilibrio territoriale favorendo le categorie sociali più deboli”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Enzo Pandolfo, che gestisce il Teatro Lelio:Nei confronti del teatro privato c’è stata nell’ultimo decennio da parte della Regione una colpevole disattenzione. Eppure è da settant’anni che il teatro privato fa da battistrada a quello pubblico. I grandi attori nascono tutti nel privato, dove si formano; poi, quando sono affermati, vengono assorbiti dai teatri pubblici”.

I teatri aderenti alla FederTeatri sono in tutto dieci: Crystal, Savio, Jolly, Lelio, Colosseum, Agricantus, Lux, Cantunera, Ditirammu e Carlo Magno. Ognuno di questi soggetti privilegia un genere e cerca di non sovrapporsi alle altre strutture aderenti. Il Lelio fa quasi esclusivamente prosa, il Savio alterna  musica e prosa, il Crystal attenziona il teatro civile e d’autore,  il Jolly fa cabaret satirico, Agricantus teatro comico, Colosseum alterna pure comicità e cabaret, Cantunera è la ribalta della nota cantautrice Sara Cappello, Ditirammu punta sulle tradizioni popolari e sui canti e musiche siciliani, Carlo Magno mette in scena il Teatro dei Pupi, il Lux si è inserito da poco, essendo sinora esclusivamente una sala cinematografica.

Non  fa parte della FederTeatri il teatro Al Massimo, che è a partecipazione pubblica e per regolamento non può associarsi. Tuttavia aderisce alla strategia. Il teatro Al Massimo punta per lo più sulle grandi star.

 

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