Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Disegni inediti di Jean Calogero

La ricca personale di Jean Calogero, artista catanese, conferma il rilevante ruolo acquisito dal Museo del disegno nello scenario artistico palermitano...

di Redazione

La ricca personale dell’artista catanese conferma il rilevante ruolo acquisito dal Museo del disegno nello scenario artistico palermitano

 

di  Salvo Ferlito

Recuperare la memoria del passato prossimo, ricostruendo puntualmente significativi momenti delle arti visive insulari del secolo trascorso. E’ questo – in vero non da ora – il fine ostinatamente (e validamente) perseguito da Nicolò D’Alessandro, il quale non a caso ha fatto del proprio studio d’artista un luogo elettivamente deputato a questo rilevante scopo. E’ il Museo del disegno (sito in via Mogia 8), spazio ormai da tempo aperto a piccole – ma assai ben curate – mostre di opere grafiche, e di fatto punto di riferimento obbligato per chiunque – artista, addetto ai lavori, semplice appassionato – voglia accostarsi a esposizioni di assoluta qualità e soprattutto non inquinate da interferenti interessi di mercato.

Risponde dunque a questi dichiarati orientamenti critico-artistici anche la mostra di disegni inediti di Jean Calogero, artista di origine catanese (nato nel 1922 e morto nel 2001) che però ha ottenuto i maggiori riconoscimenti prevalentemente all’estero (nemo propheta in patria, maxime in Sicilia), e in particolar modo a Parigi, ove si trasferì negli ’40 del secolo trascorso. E’ per l’appunto un’articolata sequenza di piccoli bozzetti preparatori (per lo più delle dimensioni d’una cartolina) ad attendere i visitatori che avranno voglia di recarsi in via Mogia 8; una serie di opere realizzate a penna o a matita, precipuamente pensate quali piccoli progetti da sviluppare poi su tela in termini di immaginifica pittura.

Artefice d’uno stile assai caratteristico, fortemente impregnato di venature surreali e al contempo radicato nella tradizione visiva insulare (con quello horror vacui tipico della nostra estetica barocca e con un colorismo ricco di accensioni tutte mediterranee), Jean Calogero amava infatti “ideare” le proprie composizioni pittoriche partendo per l’appunto da minutissime stesure grafiche. Delle autentiche “miniature”, tuttavia perfettamente in grado di rappresentare l’immaginario dell’autore, e soprattutto ben capaci di offrire agli osservatori – attraverso il confronto coi dipinti da esse derivati, reso possibile dalla presenza dell’accurato catalogo delle opere pittoriche – la fedele ricostruzione di quell’obbligato iter progettuale mediante il quale ogni vero artista, muovendo dall’idea base, perviene infine all’esito compiuto. Paladini, armigeri d’ogni sorta, ma anche figure femminili, presenze “surreali” (pesci volanti che rimandano alla tradizione fiamminga di Bosch e Bruegel) e tanti piccoli paesaggi nonché circostanziate vedute (come quelle dell’amata Catania, poi tradotte in altrettante tele ove il dato “fotografico” appare raffinatamente trasfigurato in scabre visioni dalla forte incisività segnica) si alternano in un variegato susseguirsi di modelli e riferimenti ideali, atti a offrire una dettagliata panoramica delle fonti visuali cui Calogero ha saputo attingere ai fini della elaborazione delle proprie ineffabili poetiche.

Sogno, visione, immaginazione e realtà si incontrano e si integrano, dunque, nelle opere di Calogero (tanto grafiche, quanto pittoriche), restituendo infine l’immagine d’un artista siciliano di assoluto valore, fattivamente artefice d’una riuscita declinazione cosmopolita di vissuti e topoi tipici d’una profonda e sedimentata insularità.

La mostra, curata personalmente da Nicolò D’Alessandro, sarà visibile fino al 31 agosto su prenotazione,  telefonando ai seguenti numeri: 091-322030 e 3246930846.

 

 

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