Strutture sature e assenza di programmazione. Le notizie relative alle ultime settimane parlano di circa 13000 i migranti sbarcati sul territorio italiano, un crescendo reso possibile dalle condizioni meteo sul Canale di Sicilia
di Walter Nania
Soltanto in un giorno gli arrivi possono essere migliaia (solo ieri a Palermo ne sono sbarcati poco più di mille). E ammontano a più di settemila le persone soccorse nelle acque tra Libia e Italia e sbarcati in Sicilia dall’inizio del mese. Secondo l’Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, nei primi 8 mesi del 2016 sono stati 105.342 i migranti giunti via mare in Italia, quindi poco meno della metà del computo europeo, pari a 270.576. Pochi i dubbi sul Paese che più di altri ospita le partenze: secondo l’Unhcr, tra Gennaio e Aprile sarebbero avvenute nell’82% dei casi dalla Libia, seguita a grande distanza dalla Tunisia.
In un contesto così complesso, appare decisamente preoccupante la situazione dei minori. “I numerosi sbarchi degli ultimi giorni aggravano in maniera esponenziale una situazione già molto difficile e aggiunti alle attuali presenze rappresentano, per i Comuni siciliani luoghi di sbarco, una criticità insostenibile sul fronte dei minori stranieri non accompagnati. Sino a quando si caricheranno soltanto sui sindaci e sui Comuni siciliani le responsabilità di accoglienza di minori? Come non tener conto delle condizioni di sovraffollamento e di rischio di violazione di elementari diritti dei minori stranieri non accompagnati? I Comuni siciliani hanno dato e continueranno sempre a dare il loro contributo di leale collaborazione istituzionale e di solidarietà umana ma l’assenza di interventi urgenti anche legislativi rischia di produrre irreparabili danni a piccoli stranieri. Ci attendiamo che in queste ore particolarmente difficili vi sia un segnale chiaro nei confronti dei comuni interessati”.
Queste le parole del presidente dell’ANCI Leoluca Orlando. A Palermo, sono stati ottanta i minori stranieri non accompagnati giunti al porto, con lo sbarco di oltre mille migranti. Numeri che la città fatica a sostenere da sola. Tanto che il Comune, competente nella tutela dei minori soli, ha avuto non poche difficoltà a trovare posto nei centri di accoglienza, ormai sovraffollati. In più di un’occasione, l’amministrazione ha lanciato l’allarme sulla carenza di posti disponibili, prospettando già al momento dello sbarco la possibilità per i minori di trascorrere la notte al porto. Le soluzioni, spesso volte alla risposta immediata ad una situazione d’emergenza, viene trovata in collaborazione con prefettura, Croce Rossa, Caritas e Protezione Civile, ospitando i minori nelle strutture gestite da questi enti. La questione però è tutt’altro che chiusa. Nel 2016, sono circa mille i minori stranieri non accompagnati arrivati e accolti nel capoluogo: un numero in deciso aumento, se si considera che lo stesso numero si è registrato anche nel 2015, ma nell’arco dell’intero anno. Da un lato, il sistema accoglienza ormai saturo, per cui ad ogni sbarco bisogna trovare posto per centinaia di minori, dall’altro la volontà di ospitare che spesso si scontra con le lentezze burocratiche nel rilascio di documenti e permessi di soggiorno, che di fatto ingolfano il sistema, affollando le strutture, ormai in città sono sature.
“Mentre per gli adulti è stato raggiunto un accordo in sede nazionale, con l’individuazione delle regioni che dovranno ospitarli – ha spiegato l’assessore alla Cittadinanza Sociale del Comune Agnese Ciulla – per i minori manca del tutto una programmazione, lasciando i comuni siciliani a dover gestire una situazione di sovraffollamento ed ormai saturazione delle strutture. Solo a Palermo sono più di mille i minori stranieri di cui il Comune è responsabile e questo impedisce di programmare e realizzare dei veri percorsi di inclusione. Non si può pensare che basti garantire un pasto caldo e un letto per considerare assolti i nostri obblighi morali, ancor prima che giuridici, verso centinaia e centinaia di minori che arrivano in Italia senza una famiglia ed un supporto”. Anche secondo il Garante nazionale per l’Infanzia, Filomena Albano, il fenomeno, ormai strutturale, dei minori non accompagnati che sbarcano sulle coste italiane, e in Sicilia in un numero consistente e continuo, necessita dell’individuazione di una risposta adeguata. “Sono a conoscenza del fatto che in questo momento i comuni siciliani in cui avvengono gli sbarchi si trovano a dovere gestire una situazione di sovraffollamento delle strutture di prima accoglienza.
L’assenza di una rete parentale espone questa tipologia di minori, oltre al rischio di marginalità sociale, anche al più grave pericolo di sfruttamento, proprio perché non solo sono persone di minore età ma anche sole e straniere”.