“L’incarico di Chief Conductor della Tokyo Philharmonic Orchestra arriva con una grande gioia per me, abbiamo lavorato con questa Orchestra in maniera meravigliosa già dal 2012 e ogni volta è stato un rinnovarsi di un rapporto splendido […].”
di Liliana Serio
Con questi lusinghieri termini il giovanissimo italiano Andrea Battistoni parla della sua orchestra, la più che nota Tokyo Philharmonic Orchestra che, vantando alle sue spalle 105 anni di attività, è ad oggi la più longeva orchestra sinfonica nipponica.
Come amore vuole, una volta trovata la propria metà, l’età non conta; e quindi nessuno stupore se lei, l’orchestra, ha 105 anni e lui, il direttore, soltanto 29. Classe 1987 e un meritato riconoscimento per il veronese Andrea Battistoni, eccellenza italiana nel mondo, e per la sua folgorante carriera direttoriale, che lo ha portato a emergere e a imporsi su altri noti direttori d’orchestra, ad una così giovane età.
Andrea Battistoni: la carriera dell’enfant prodige
Andrea Battistoni, enfant prodige, inizia gli studi musicali a soli sette anni con Petra e Zoltan Szabò, continuando poi la propria preparazione presso il Conservatorio “Dall’Abaco” della sua città, Verona, dove nel 2006 si diploma in violoncello. I suoi studi proseguono in Germania con M. Flaksman e nel 2008 consegue la meritata Laurea di Biennio Specialistico, completando il suo percorso in Composizione nel 2013.
Lo studio della direzione d’orchestra, che prende il suo avvio nel 2004, lo porta a perfezionarsi e confrontarsi con Mestri del calibro di Ennio Nicotra in Russia, Gabriele Ferro presso la Scuola di Musica di Fiesole, Gianandrea Noseda all’Accademia Musicale di Stresa.
Circa 10 anni fa, la svolta. Il Deutsche Oper di Berlino, il Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, il Palau de les arts di Valencia, il Teatro Bunkaikan di Tokyo, il Semperoper di Dresda, il Royal Opera di Stoccolma, la National Center of Performing Arts di Pechino, l’Arena di Verona, il Teatro San Carlo di Napoli, il Parco della Musica di Roma, il Teatro La Fenice di Venezia, il Teatro Massimo di Palermo: sono soltanto alcuni dei prestigiosi e importanti teatri nei quali il Maestro, dal 2006, si è esibito con le rispettive compagini teatrali.
Ma continuiamo ancora: Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Tokyo Philharmonic Orchestra, Israel Philharmonic Orchestra, St. Petersburg State Symphony Orchestra, Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, Orchestra Giovanile Italiana, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento e Orchestra della Svizzera Italiana. Queste alcune delle eccellenti formazioni orchestrali dirette da Andrea Battistoni, l’uomo (o per meglio dire il ragazzo) che dell’“Arte della bacchetta” ha fatto il suo mestiere, mostrando al mondo intero la sua passione, il suo genio, la sua immensa bravura.
Convinto che l’arte sia di tutti e che debba rivolgersi alle platee più ampie e trasversali e al pubblico più variegato possibile, il Maestro ha spesso incantato con la sua direzione luoghi inconsueti, come il Forum Assago di Milano, che recentemente ha ospitato l’Orchestra Filarmonica della Scala deliziando circa 8.000 spettatori.
Tokyo Philharmonic Orchestra
Con circa 130 musicisti, la Tokyo Philarmonic Orchestra svolge con grande regolarità sia sinfonie che opere, contribuendo al diffondersi della sua grandezza, a livello mondiale, con i suoi brillanti concerti, con l’opera regolare e il balletto al New National Theatre. Onorando, al contempo, una fitta agenda di appuntamenti in tutto il Giappone e in giro per il mondo e, l’impegno con la radiodiffusione, in collaborazione con la NHK Broadcasting Corporation, per diversi programmi educativi.
Grandi avvenimenti, quindi, per una grande formazione orchestrale che, come annunciato sul sito ufficiale, si è lasciata conquistare dal carisma e dalla sensibilità musicale del Maestro Andrea Battistoni, la cui carica è diventa esecutiva dal primo ottobre, considerato come una stella nascente nel panorama direttoriale. Battistoni vanta oggi una reputazione internazionale tale da essere considerato a ragione uno dei più importanti Maestri della sua generazione