Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Accolto il ricorso contro il calendario venatorio

Caccia: Il Tar Sicilia accoglie il ricorso delle associazioni ambientaliste contro il calendario venatorio. Sospesa la caccia al coniglio. Protezione integrale per altre specie e censurata anche la preapertura di settembre

di Redazione

Con una articolata e importante ordinanza del 26 settembre, la Seconda Sezione del TAR Sicilia- Palermo ha accolto il ricorso contro il Calendario Venatorio 2020-2021. Calendario venatorio, presentato dalle Associazioni ambientaliste Legambiente, LIPU e WWF, patrocinate dagli Avv.ti Antonella Bonanno e Nicola Giudice del Foro di Palermo.

Specie protette

Nell’immediato viene sospesa completamente la caccia al Coniglio per l’assenza di censimenti. Viene sancita l’integrale protezione delle specie Pavoncella e Moriglione tipiche delle zone umide. Vietati anche immissioni e abbattimenti di Fagiano e Starna, viene vietata la caccia a gennaio alla Beccaccia.

Censura alla preapertura di settembre

E’ stata accolta, fatto rilevante, anche la censura alla preapertura dei primi giorni di settembre, ma purtroppo l’udienza si è celebrata solo ora.
Ma – cosa estremamente importante – il TAR Sicilia ha ribadito per l’ennesima volta alcuni principi, già fissati in altre sentenze. Fissati anche dal Consiglio di Giustizia Amministrativa.

Prima viene l’interesse faunistico

“La preminenza dell’interesse faunistico-ambientale rispetto all’interesse alla pratica della caccia”.
“In mancanza di certezza scientifica, l’attività di programmazione, regolatoria e amministrativa deve ispirarsi al principio di precauzione. Questo principio può giustificare l’adozione di misure di protezione anche laddove permangano incertezze scientifiche sull’esistenza o la portata dei rischi”.

Grave la posizione dell’assessore Bandiera

Dinnanzi a questi precedenti chiari ed univoci appare grave la posizione tenuta in questa vicenda dall’Assessore Regionale all’Agricoltura Edy Bandiera. L’assessore ha emanato atti identici a quelli in passato dichiarati illegittimi solo per raccogliere il consenso della parte più estremista del mondo venatorio. In questo modo, causando al contempo un danno al patrimonio faunistico regionale e facendo fare ancora una volta una pessima figura alla Regione Siciliana.

La posizione di Legambiente, LIPU e WWF

Legambiente, LIPU e WWF, riservandosi di agire sul piano dei danni causati alla fauna siciliana, chiedono l’immediata esecuzione della ordinanza del TAR. Tutto, a partire dai divieti che scattano già domani e che vengano date immediate disposizioni agli organi di vigilanza per evitare ogni atto di bracconaggio.

Il calendario venatorio

L’Assessore Bandiera, lo scorso 6 agosto, ha emanato il “Calendario venatorio” e le associazioni di cacciatori esultano per l’introduzione di novità “eclatanti”.

Le novità che hanno fatto esaltare i cacciatori

L’apertura anticipata della caccia al 2 settembre. L’autorizzazione della caccia al Coniglio selvatico senza alcun censimento preventivo ( è noto che la specie, in questi anni, registra in drastico declino). Soprattutto, con l’uso del furetto (barbara e crudele pratica venatoria che prevede l’immissione di furetti nelle tane. Il furetto aggredisce il coniglio e lo costringe a uscire allo scoperto, facile bersaglio dei fucili). Il prolungamento della caccia della Beccaccia a gennaio. La caccia anche di Tortora, Quaglia ed altre specie che rientrano nelle categorie SPEC ( Species of European Conservation Concern ). Ossia, specie le cui popolazioni in Europa presenta uno stato di conservazione sfavorevole ed in preoccupante declino, ecc.

Ispra boccia la Regione

Per il WWF Sicilia, il Calendario Venatorio si pone in aperto e palese contrasto con le disposizioni delle Direttive Comunitarie in materia ambientale. Ma anche con i principi scientifici per la conservazione e tutela della fauna. Infatti, ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) aveva già espresso alla Regione un parere fortemente negativo circa il Calendario. In particolare, proprio in materia di estensione eccessiva di specie e periodi di caccia.
L’Istituto, quale autorevole organo scientifico che si occupa della valutazione tecnica in termini di modalità e tempi, del prelievo venatorio su tutto il territorio nazionale, aveva chiesto all’Assessore Bandiera di adottare norme più rigorose. Ciò, al fine per limitare l’attività venatoria e per ridurre i periodi di caccia.

Wwf critica l’assessore Bandiera: Istigazione al bracconaggio

Si tratta di previsioni vergognose perché hanno un solo dichiarato scopo. Ci riferiamo alla deregulation venatoria per trasformare la Sicilia in un immenso poligono di tiro contro gli animali selvatici! Autorizzare a sparare per 5 mesi. Persino a specie in declino e contro i pareri scientifici di ISPRA e in palese spregio delle sentenze di TAR e CGA. “E’ una grave e sconsiderata istigazione al bracconaggio, un atto di arroganza istituzionale”, dichiara Ennio Bonfanti, responsabile regionale del settore “fauna” del WWF.

Il calendario venatorio è inaccettabile

“Il Calendario venatorio firmato dall’Assessore Bandiera, scritto con il “copiaeincolla” in base ai desiderata delle doppiette più estremiste, è inaccettabile. Da Assessore avrebbe dovuto mantenere un atteggiamento super partes, equilibrato, rispettoso dei pareri scientifici statali. Inoltre, avrebbe dovuto garantire il primario interesse pubblico della tutela della fauna, invece di ricercare il consenso della lobby dei cacciatori. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: la fauna è considerata dalla legge un patrimonio indisponibile dello Stato e non è un trastullo per i cacciatori. Il calendario venatorio deve tenere conto in primo luogo dell’esigenza di tutelare questa fauna e non può ignorare le indicazioni di ISPRA” – afferma il WWF-.

Cacciatori siciliani in calo, ma sempre politicamente pesanti

Secondo i dati del WWF, i cacciatori siciliani sono continuamente in calo ma sempre “politicamente influenti”. “ Come nel resto del Paese, anche in Sicilia il numero dei cacciatori attivi è in picchiata – rileva Bonfanti -. Confrontando i dati Istat del 2007 con i dati regionali del 2019, si evince un calo di circa il 51% delle doppiette isolane. Se nel 2006 erano 49.588 (ossia 34 ogni mille ettari di territorio cacciabile), oggi (dati 201 9 ) nell’Isola sono 25.529 .

I cacciatori sono politicamente influenti

Ma, pur rappresentando lo 0,5% della popolazione siciliana, continuano, inspiegabilmente, ad esercitare una certa influenza sull’apparato politico-amministrativo della Regione Siciliana. Ciò lo dimostra il Calendario Venatorio sempre sbilanciato a favore delle doppiette e contro la fauna. Anche quest’anno, ci risulta che taluni deputati dell’Ars, forse attratti dal bacino di voti rappresentato dai seguaci di Diana, hanno fatto pressioni perché l’Assessore Bandiera concedesse sempre di più…”.

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