Aggressioni al 118. Forte la reazione dell’Ugl. “Condanniamo fermamente l’episodio che ha visto coinvolta una squadra di operatori del 118. Aggredita a Palermo all’interno di un’abitazione.
Siamo ancora una volta vicini ai lavoratori, uno dei quali ferito con pugni al volto. Mentre continuiamo ancora ad invocare pene più severe per gli aggressori e più tutele per gli impiegati del settore. Siamo di fronte ad una lista di episodi, sempre più preoccupante. E non solo in Sicilia, ma in tutta Italia. Le istituzioni governative nazionali non possono ancora perdere tempo con la solita stucchevole melina parlamentare.
Ricorriamo alle leggi
Bisogna concludere in tempi rapidi l’iter del disegno di legge 867. Strumento approvato dal Senato e tutt’ora all’esame della commissione Affari istituzionali della Camera. Ma soprattutto occorre inserire nel testo il riconoscimento della qualifica di pubblico ufficiale per tutti gli operatori sanitari. In assenza di ciò, la nuova norma avrebbe un effetto meno incisivo sulla tutela dell’incolumità di chi lavora. Soprattutto, all’interno dei luoghi di cura o nei servizi di emergenza e urgenza. Per questo facciamo appello ai Ministri competenti in materia, ed ai deputati. Non vogliamo che venga persa un’occasione così importante . L’occasione per dare una prima risposta forte nei confronti di quella che, da anni denunciamo. E che oggi è ormai una vera e propria emergenza quotidiana”.
Lo dicono Carmelo Urzì e Raffaele Lanteri, segretari rispettivamente delle federazioni Sanità e Medici della Ugl.
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