L’edizione viennese del Don Giovanni di Mozart, dramma giocoso in due atti K 527, diretto da Stefano Ranzani
di Federico di Napoli
Al Teatro Massimo il Don Giovanni di W. A. Mozart è stato rappresentato con un successo al di sopra delle aspettative. L’opera è stata eseguita nell’edizione di Vienna del 7 maggio 1799, versione che taglia un finale prevalentemente composto da recitativi nei quali i personaggi – tutti compiaciuti, tranne donna Elvira, della fine de el burlador di Siviglia – fanno progetti personali per il futuro. All’inizio, una coreografia che qualcuno ha potuto definire un po’ osé, benché realistica, vede un povero don Giovanni totalmente nudo, ripiegato in se stesso, dall’espressione impaurita e contornato da donne che gli si avvicinano e si allontanano dando l’impressione di esser loro le vere seduttrici. In effetti – se interpreto bene l’idea del regista – i ruoli sono invertiti, e sembra che il seduttore, come realmente è, sia la vera vittima della propria ossessione: il sesso femminile.
Ottimo l’uso del palcoscenico girevole, che divide, sapientemente, i tempi e i luoghi. Originale la scelta dei costumi : stile Settecento don Giovanni, mantello e cilindro per il Commendatore, mentre gli altri vestivano alla moda dei nostri giorni, comprese macchine fotografiche con flash e telefonini (ultimi modelli) per fotografare gli sposini Zerlina e Masetto. Nulla da eccepire sulle voci chiare e potenti come quella di Marco Vinco, il quale, nella romanza di Leporello “Madamina il catalogo è questo”, con un suo acuto ha strappato a qualcuno un BRAVOO con tanto d’inizio d’applauso (fuori tempo) nel bel mezzo della cabaletta.
Qualcosa di difficile a definirsi, che lasciava i più malati melomani un po’ esitanti, v’era e lo si notava specie nei recitativi, dove mal si coniugava l’espressione vocale con l’azione che veniva interpretata. Ciò non di meno, possiamo lodare la voce di Carlos Alvares, Don Giovanni, come del resto quelle di tutto il cast.
Don Giovanni: Carlos Álvarez
Donna Anna:Rocio Ignacio
Don Ottavio: Tomislav Mužek
II Commendatore:Michail Ryssov
Donna Elvira:Maija Kovaļevska
Leporello:Marco Vinco
Masetto:Biagio Pizzuti
Zerlina: Barbara Bargnesi
Maestro al fortepiano: Giacomo Gati
Direttore: Stefano Ranzani
Regia: Lorenzo Amato
Scene: Angelo Canu
Costumi: Marja Hoffmann