Le temperature miti della primavera portano alla fioritura di molte piante, aumentando la concentrazione di polline nell’aria. L’organismo di alcuni soggetti risponde in maniera anomala al contatto con questi allergeni.
Quando entrano nelle vie respiratorie o negli occhi, producono una reazione immunitaria che induce lacrimazione, congiuntivite, congestione nasale, scolo nasale, starnuti, tosse ed eruzioni cutanee.
In primavera, la patologia allergica respiratoria subisce una recrudescenza.
Sintomi simili
Quest’anno, con il coronavirus in agguato, alcuni sintomi tipici dell’allergia respiratoria, in molti casi, è simile ai sintomi del COVID-19.
Ciò può indurre confusione, talvolta, irreparabile. Nello stesso tempo, però, non bisogna allarmarsi a priori e ricondurre qualsiasi sintomo al coronavirus.
Cerchiamo, quindi, di mantenere le differenze tra le due patologie e affrontare in maniera adeguata.
In primo luogo, è opportuno conoscere meglio le allergie primaverili. Quanto meno, quelle nozioni basilari, che possono aiutarci contenere i rischi e le conseguenze.
Come?
AAIITO
Ne parliamo con il dottor Riccardo Asero, presidente AAIITO, Associazione Allergologi ed Immunologi Italiani Territoriali ed Ospedalieri
Dott. Asaro, quanto sono diffuse le allergie primaverili tra la popolazione italiana?
Le allergie respiratorie stagionali primaverili, pur non rappresentando affatto la totalità delle manifestazioni allergiche respiratorie stagionali, sono certamente quelle più frequenti. Calcolando una prevalenza globale di allergie respiratorie (stagionali + perenni) dell’ordine del 25% nei paesi occidentali, direi che le manifestazioni primaverili interessano circa il 15% della popolazione.
Cosa fare
Quali consigli darebbe per attenuare le allergie primaverili?L’attenuazione delle manifestazioni allergiche si fonda sull’impiego di farmaci diversi a seconda della presentazione clinica. Nonché, sull’immunoterapia specifica iposensibilizzante (volgarmente nota come “vaccino”).
Cause
Quali sono le cause scatenanti più frequenti?
Le cause presentano una certa variazione in base alla latitudine. Nel nord Italia, soprattutto Betulla e Graminacee. Nell’Italia centrale, soprattutto Cipresso e Graminacee. Nel meridione principalmente parietaria e graminacee.
Test utili
A quali esami bisogna ricorrere per scoprire se si soffre di allergia?Esistono test diagnostici in-vivo (skin prick test) e in-vitro (dosaggio delle IgE specifiche).
Sintomi simili al coronavirus
Quest’anno le allergie primaverili si affiancheranno alla diffusione del coronavirus, con il rischio di poterne confondere i sintomi.
Quali sono quelli comuni e facili da confondere?
L’infezione da SARS-CoV-2 si manifesta generalmente con febbre (praticamente assente nell’allergico). Poi, tosse secca severa (assente normalmente nell’allergico tranne quando si associa a severa rinite). Poi, abbiamo dispnea (che può essere presente nell’allergico asmatico ma recede prontamente con il broncodilatatore + cortisonico inalatorio, cosa che nel caso della virosi non avviene).
Rischi maggiori
Essere allergici potrebbe rendere più suscettibili all’infezione?
Quali rischi si corrono?
No, anzi vi sono dati preliminari che suggeriscono come la risposta immunitaria dell’allergico possa addirittura essere protettiva nei confronti sia dell’infezione da SARS-CoV-2 che nei confronti delle complicanze severe della virosi.