Frutto dal sapore leggermente aspro e dal colore rosso intenso, l’amarena conquista per la sua versatilità di utilizzo e per le tante proprietà benefiche per l’organismo. In Sicilia regala l’amarenata, fresca proposta per i dessert estivi
di Clara Di Palermo
L’amarena, cugina spesso meno apprezzata della ciliegia, alla quale somiglia parecchio, è un frutto dal caratteristico sapore acidulo ma che racchiude in sé numerose proprietà. Potente antiossidante, è composta in gran parte da acqua con una buona percentuale di vitamine e betacarotene.
Spesso cresce spontanea, anche intorno ai 1000 metri di altitudine ed è una pianta molto resistente che non teme le gelate.
L’amarena, per chi vi scrive, ha il sapore dei pomeriggi in campagna con i nonni e i cugini dove gli alberelli di amarene, non molto alti ma sempre carichi dei caratteristici fruttini rossi, segnavano l’arrivo dell’estate. Ha il sapore dell’amarenata, una bibita fresca che si otteneva aggiungendo acqua fredda a uno sciroppo di amarene che le nonne non mancavano di fare ogni anno.
Prima tutti insieme a raccogliere le amarene (qualcuna finiva regolarmente a terra perché non poteva mancare la battaglia che colorava i vestiti a chiazze rosse, con buona pace delle mamme) con i classici cestini di tralci di vite intrecciati. E poi tutti ad aiutare a denocciolarle.
E quando dalla cucina arrivava il profumo delle amarene che cuocevano con lo zucchero, già veniva l’acquolina in bocca…si pregustava la bibita più semplice ma più buona del mondo!
Ricordo che il rito prevedeva che al pomeriggio, dopo il riposino al quale, nostro malgrado, eravamo obbligati (in realtà per regalare un’oretta di pace a genitori e nonni), al risveglio ci si metteva il “vestito pulito” e poi si gustava un bel bicchiere di amarenata fresca.
Era anche ciò che si offriva agli ospiti e questi grandi barattoli di amarena conservati in dispensa erano uno spettacolo per gli occhi, con quell’incredibile colore rosso rubino.
Ma come si fa l’amarenata? Volete sapere come si prepara lo sciroppo di amarena che è perfetto anche su una coppa di gelato fior di latte o gelato alla vaniglia? Vi dico come lo faceva mia nonna, ma prima procuratevi delle buone amarene, preferibilmente bio, cosa che non dovrebbe essere difficile dato che raramente vengono attaccate da parassiti (e quindi gli alberi non hanno bisogno di essere irrorati con pesticidi).
Lavate e asciugate le amarene, quindi denocciolatele, magari aiutandovi con apposito utensile che si usa anche per denocciolare le olive. Pesate i frutti e mettetele in un tegame con lo zucchero. Fate la giusta proporzione considerando che per ogni kg di amarene già denocciolate, userete tra 700 e 800 gr.di zucchero, dipende anche dal grado di maturazione. Quindi mettete il tegame sul fuoco moderato e fate cuocere, mescolando spesso. Attenzione, però, a non spappolare le amarene. Dopo circa mezz’ora di cottura, potete spegnere il fuoco e versare nei barattoli a chiusura ermetica.
Io vi consiglio di sterilizzarli, ma se la quantità non è tanta, una volta raffreddati (io metto i vasi sottosopra sotto un plaid, a raffreddare lentamente così da creare un sottovuoto) potete tenerli frigorifero. Del resto….ne siamo certi…finiranno velocemente!