Amministrative a Palermo. Le lancette dell’orologio si avvicinano alla data ipotizzata del 29 maggio. E ancora tutto è in alto mare.
Non si hanno certezze neppure se questa sia la data definitiva, a dire il vero. Ma se viene mantenuta, tra meno di 80 giorni, dovrebbe scattare il silenzio elettorale.
Comunque sia, le elezioni per eleggere il sindaco di Palermo sono, ormai, alle porte.
Spuntano nomi a casaccio
Eppure, come accennavamo, il quadro delle candidature per le Amministrative a Palermo non è ancora ben delineato. Spuntano nomi da ogni coalizione; ma sembrano più nomi buttati a casaccio per colmare i colossali ritardi che frutto di scelte consapevoli per amministrare la città.
Il nodo da sciogliere sta proprio lì, nelle coalizioni, all’interno delle quali, il caos regna sovrano. Non emerge nome che metta tutti d’accordo.
A casaccio o meno, ogni coalizione ha i propri nomi altisonanti, sui quali, però, in molti casi, gravano ancora tanti tira e molla. Tira e molla seguiti da scontri, polemiche e dibattiti.
I nomi del Centro Destra
All’interno del Centro Destra, tra i nomi di spicco, per le Amministrative a Palermo, emergono quelli di Roberto Lagalla, Francesco Greco e Francesco Cascio. Ciascuno con la propria storia alle spalle e con infiniti perché. La Galla dell’Udc, per esempio, può narrare di sé una candidatura all’interno del Centro Destra, sino ad ora, irta e tutta in salita. Da una parte, sostenuto da Gianfranco Miccichè. A sostenerlo, pure, il coordinatore regionale dell’Udc Sicilia, Decio Terrana. Dall’altra, combattuto da Cantiere popolare, dall’Mpa e da Fratelli d’Italia.
In realtà, il vero ostacolo di La Galla e degli altri candidati del Centro Destra è la mancanza di coesione all’interno della stessa coalizione, dove ciascuna componente minaccia di continuo di concorrere da sola.
Il Centro-Destra non ha capito bene, come gli altri partiti, del resto, che in politica per vincere è meglio “mali accompagnati” che soli.
Fratelli d’Italia costretti ad abbassare la cresta
Rimanendo sempre in Centro Destra, ritroviamo la candidatura di Carolina Varchi, sostenuta da Noi con l’Italia e da Fratelli d’Italia. La Varchi rappresenta l’altro elemento di scontro all’interno del Centro-Destra.
E’ stata, comunque, la candidatura che ha fatto abbassare la cresta a Giorgia Meloni e a tutto il suo seguito, che pensavano di potere rappresentare soltanto loro tutti i candidati del Centro-Destra. E proprio su questo fronte, costretta a ridurre le proprie candidature, i Fratelli d’Italia hanno circoscritto le candidatura a Carolina Varchi. Intanto l’europarlamentare Francesca Donato, ex Lega e famosa soprattutto per le sue posizioni no-vax e no green pass, ha annunciato la sua volontà di candidarsi in queste elezioni.
Candidature rosa pallido
Tra le candidature rosa per le Amministrative a Palermo, spiccano, nelle tonalità del rosa pallido, quelle di Barbara Cittadini o Patrizia Monterosso.
Qualche candidatura ibrida
Tra le candidature ibride, invece, emerge con Italia Viva il nome di Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità portuale.
I nomi del Centro Sinistra
All’interno del Centrosinistra si è rincorso per tanto tempo il nome di Franco Miceli, presidente del Consiglio nazionale degli architetti. E’ stato un lungo tira e molla, dove l’evanescente candidato è stato travagliato tra lo stimolo di una candidatura, quella per le Amministrative a Palermo, non certo di poco conto e la scarsa coerenza dei suoi sostenitori. E così, alla fine ha rinunciato.
Dopo il suo lungo tira e molla, rimane la candidatura di Mariangela Di Gangi, conosciuta per i Laboratori Zen e per la sua attività nel sociale. Mariangela Di Gangi sembra aver dato conferma della sua candidatura. Sembra, quindi, che, comunque, concorra.
E sempre dalla Sinistra, arriva il nome di Giusto Catania???? Rinunciamo, al momento, a darlo per certo.
Intanto, Orlando, come ci aspettavamo, sembra determinato a spingere la candidatura, come primo della lista del Pd, di Fabio Giambrone, che, del nobile casato giambroniano, rimane il favorito di Orlando.
Con chi dialoga il Centro Sinistra?
In realtà, da questo momento, per il Partito Democratico comincia il dilemma: con chi dialogare?
Dovrà scegliere tra il dialogare con il Movimento 5 Stelle e la sinistra oppure, ancora, con i centristi.
Il dialogo rimane aperto pure con la nuova DC di Totò Cuffaro che, da qualche angolo recondito, lancia le sue perle di saggezza.
Italia Viva
Ma il fatto più importante e più ambiguo nello stesso tempo del Centro Sinistra è quello di Italia Viva. Questa ultima, lancia la candidatura a sindaco di Palermo del senatore Davide Faraone.
Qualcuno con lo sguardo più lungo (e con il beneficio dell’inventario, pure la lingua) insinua che la sua candidatura a sindaco sia ambigua.
Perché queste insinuazioni cattive?
Davide Faraone sindaco di Palermo o altro? Dai manifesti elettorali non si capisce
Solo perché nei manifesti che tappezzano la città per la tardiva propaganda elettorale, insieme alla sua fotogenica faccia e alla scritta Italia Viva, ha dimenticato qualche particolare che riconduca alla candidatura a sindaco. Pertanto, non leggendo sui manifesti, nello specifico “candidato a sindaco”, qualcuno si fa venire il dubbio che la sua candidatura sia destinata proprio alle Amministrative. Magari, ci si aspetta un finale a sorpresa. O anche no. In realtà, i manifesti non sono chiari e neppure esplicativi. Quindi, ogni dubbio è legittimo. Che dire, quindi? Quando arriveremo alle urne, lo sapremo. Per si e per no, la propaganda attraverso i manifesti va bene per tutte le occasioni. Quello che è certo, è che, comunque vadano le cose con le amministrative, per le prossime elezioni, lui si trova pronto e risparmierebbe le spese di manifesti elettorali.
Azione e +Europa puntano su Fabrizio Ferrandelli
Azione e +Europa, invece, hanno scelto di puntare su Fabrizio Ferrandelli, giunto al suo terzo tentativo. Sarà la volta buona? Intanto lui, mettendosi sempre in religiosa attesa di un seggio alle politiche, ci riprova. Il resto si vedrà.
Non c’è tempo per una campagna elettorale che guidi l’elettorato verso scelte consapevoli
Insomma, le elezioni sono alle porte e i giochi non sono ancora fatti, le incertezze serpeggiano, gli scontri sono aperti e i malumori rappresentano il substrato permanente.
Magari ci sarà il tempo, gioco forza, di delineare, messi alle strette, i nomi. Almeno questo.
Però, non c’è più tempo per una campagna elettorale seria. Sarà una campagna rapida, veloce e confusa. Una campagna che accompagnerà l’elettorato cittadino con poche idee e una più confusa dell’altra. Un’elezione ad occhi bendati