L’Ance Sicilia, assistita dall’Ufficio legale dell’Ance nazionale, ha messo a punto le linee guida della strategia per il recupero di crediti, pari a 1,5 miliardi di euro, presso le pubbliche amministrazioni morose, e per ottenere il risarcimento dei danni subiti da aziende già fallite o prossime a farlo.
Due le azioni legali che saranno intraprese: una class action delle imprese edili siciliane nei confronti del ministero dell’Economia e della Regione siciliana; e decreti ingiuntivi diretti alle singole amministrazioni debitrici.
Riguardo al ministero dell’Economia, viene contestata l’impostazione del Patto di stabilità nazionale, con programmazioni e sistemi di controllo eccessivamente rigidi e tali da generare, inibendo pagamenti pubblici oltre una certa soglia, il grave danno che stanno subendo tutte le aziende edili siciliane.
Alla Regione siciliana, invece, viene rilevato il non avere dato corso – unica in Italia – alla “regionalizzazione” del Patto di stabilità, rinunciando così a 170 milioni di “bonus” previsti per il 2012 e allo smobilizzo di risorse pari a 100 milioni per il 2011 e a 100 milioni per quest’anno: un totale di 370 milioni venuti a mancare al sistema dei pagamenti, penalizzando l’economia e anche le imprese edili creditrici.
Inoltre, l’Ance Sicilia definisce gravissimo il fatto che la Giunta regionale, pur avendo ottenuto sin dal 4 ottobre scorso lo sblocco di 600 milioni di euro dal Patto di stabilità nazionale, ad oggi non abbia comunicato all’assessorato Infrastrutture e agli altri assessorati competenti la tabella con la ripartizione delle somme da destinare al pagamento delle fatture emesse dalle aziende, impedendo così l’erogazione di acconti indispensabili a scongiurare altre centinaia di fallimenti. Ieri sera non si è tenuta l’annunciata riunione di Giunta su questo tema. L’impressione che se ne ricava, dunque, è che ad una settimana dal voto anche un atto dovuto rischia di trasformarsi in una promessa elettorale. Un comportamento stigmatizzato e che, se confermato, potrebbe prefigurare ipotesi da segnalare eventualmente alle autorità competenti.
Quanto ai decreti ingiuntivi, la prossima settimana sarà completato l’aggiornamento dei certificati di pagamento scaduti e non onorati, e con i dati alla mano saranno chiesti incontri ai nove prefetti dell’Isola, come primo doveroso atto ufficiale. A seguire sarà individuato il legale che assisterà le imprese nelle azioni giudiziarie.
Intanto l’Ance Sicilia lancia l’allarme per il blocco di tutti i cantieri del raddoppio della Ss640 Caltanissetta-Agrigento, deciso unilateralmente dal general contractor, che lamenta di non avere ricevuto pagamenti dall’Anas.
Risulta invece che l’Anas avrebbe già effettuato bonifici durante la pausa estiva e che comunque a fine mese, come ci ha riferito in assemblea il presidente nazionale dell’Ance Paolo Buzzetti, l’Anas dovrebbe pagare tutto il pregresso.
Ance Sicilia denuncia che tutti i lavoratori sono a casa e che le aziende e l’indotto del territorio sono fermi. L’economia regionale è già al default e questa preoccupante novità aggrava ancora di più la situazione con conseguenze devastanti per la popolazione. Pertanto l’associazione chiede l’intervento di tutte le autorità competenti per evitare che svanisca il sogno di realizzare un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo dell’intera Sicilia.