Si chiama Paolo Siclari l’operaio messinese rimasto ucciso durante la scossa di terremoto che ha fatto tremare l’Emilia Romagna ieri mattina.
di Giulia Noera
L’uomo è rimasto schiacciato insieme agli altri suoi colleghi sotto le macerie di un capannone, Siclari era un impiegato della ditta Haemotronic di Medolla.
Per sopravvivere assieme alla famiglia si era trasferito nel nord Italia con la moglie, anche lei di Messina e ai figli a Castelmassa, centro in provincia di Rovigo.
Cordoglio ha espresso Giuseppe Buzzanca, il sindaco di Messina.
La terra in Emilia ha tremato intorno alle ore 9, con una scossa di magnitudo 5.8.
L’epicentro è stato individuato tra Modena e Ferrara ed è stato avvertito da tutto o quasi il Nord Italia. 70 le scosse totali generate dallo sciame sismico. Tre le vittime registrate a San Felice, nel crollo della azienda Meta, altri 2 a Mirandola, 1 a Concordia (un anziano colpito in strada da un cornicione che si è staccato dal tetto di un palazzo), 1 a Finale. Alla lista si aggiunge il parroco di Rovereto di Novi.
Intanto continuano le operazioni di soccorso e si continua a scavare tra le macerie. Il numero delle vittime potrebbe purtroppo comunque aumentare nel corso delle prossime ore, perché diversi sono ancora i dispersi.