Pippo La Barba
Anna Mauro. Nei suoi spettacoli, rappresentati sia in Italia che all’estero, ci sono sempre spunti di riflessione che si accompagnano alla leggerezza. La sua passione per la drammaturgia risale all’età di otto anni. Le sue prime regie teatrali nascono contestualmente al suo lavoro di insegnante coinvolgendo bambini, adolescenti e giovani. Successivamente prosegue con i laboratori, che riscontrano un notevole successo, e fonda un’ associazione di promozione sociale, finalizzata alla valorizzazione dell’infanzia e dell’adolescenza assieme agli adulti. Ultimamente il suo Matrioska, di cui è anche regista, ha avuto un notevole successo per la corposità del testo e la straordinaria interpretazione di Sandra Zerilli.
Abbiamo fatto ad Anna Mauro alcune domande.
L’Inchiesta Sicilia – Tu fai un teatro legato alla quotidianità. Si potrebbe definirlo un teatro di ricerca?
Anna Mauro – Senz’altro, perchè la quotidianità non è uguale per tutti. Ricerca è cogliere la quotidianità nella vita di ogni singola persona, nelle azioni, all’interno della famiglia, della società per scoprire alla fine che a teatro, per molti spettatori diventa straordinarietà.
L’Inchiesta Sicilia – Da dove nasce l’incantesimo teatrale?
Anna Mauro – Dalla magia che fa di tante individualità un insieme di persone. E’ una mistura che contiene l’odore della polvere, l’energia degli attori, l’unione di fiati e la fusione di respiri. Nasce da quel sipario che si apre non su un palco, ma sulla vita.
L’Inchiesta Sicilia – Cosa ha tolto al teatro la lunga stasi e cosa sta recuperando nel post covid?
Anna Mauro – Durante la pandemia il teatro ha perso la sua identità, il suo spazio, la sua appartenenza. E’ stato sostituito da spettacoli in streaming, che lo hanno imprigionato in uno schermo, rendendolo simile ad un prodotto televisivo. Nel post covid sta recuperando l’entusiasmo, le presenze e l’umanità.
L’Inchiesta Sicilia – I tuoi testi spesso sono intrisi di leggerezza pur nascendo da uno scavo interiore. Si può leggere la profondità con leggerezza?
Anna Mauro – Per me la leggerezza nelle mie opere è come un vento birichino che inizialmente mette allegria nello spettatore, ma che lo scopre a poco a poco, fino a quando non lo lascia nudo per ricevere il fendente del finale. Quello il momento in cui si legge la profondità.
L’Inchiesta Sicilia – I personaggi che crei sono impegnativi per gli attori perché richiedono introspezione e una immedesimazione estrema. Facendo anche regia quanto riesci a motivare gli interpreti?
Anna Mauro – Sono gli stessi miei personaggi che motivano gli attori, forse per il loro linguaggio aderente alla contemporaneità, o forse perchè il farsi portavoce di determinati messaggi o il farsi carne, sangue e muscoli di un inchiostro, diventa una sfida importante per chi interpreta. Non mi sento un gran burattinaio, come qualcuno simpaticamente mi ha definito, piuttosto un magnete che attrae energie nascoste, entusiasmo e voglia di fare per tradurli umanamente e trasferirli sulla scena.
L’Inchiesta Sicilia – La fruizione del teatro a Palermo è solo prerogativa dei ceti colti?
Anna Mauro – Dipende dalle rappresentazioni: il teatro popolare accoglie tutti, il teatro di nicchia no, naturalmente. nè tantomeno il teatro sperimentale. Sorge spontanea una domanda….quali sono i ceti colti?
L’Inchiesta Sicilia – Per chi fa teatro rimane un sogno vedere partecipare intere famiglie (adulti e giovani) alla promozione culturale della città?
Anna Mauro – Per me è un sogno realizzato, da sempre lavoro per raggiungere determinati obiettivi. C’è il piacere della squadra, della socialità, degli incontri generazionali e della promozione sociale.
Una risposta
Un’intervista, essa stessa Opera, che abbraccia in ogni dettaglio il mondo artistico e il “credo” teatrale della Nostra. Leggendola si apre la mente e il cuore e si capisce la corposità di ogni suo Testo rappresentato, si risentono le voci. i sussurri, le grida, i silenzi…si avverte le emozione che immancabilmente Anna ci regala in ogni sua rappresentazione. Leggendola si avverte la grande sensibilità di questa Donna, che ha l’enorme capacità di vedere il mondo e farci vedere il “suo” mondo in una forma originale e vera che determina eredità perentorie e universali. Grazie Anna Mauro.
Aldo Reina