“Oggi ricorre il 42° anniversario dell’omicidio di Mario Francese, il coraggioso giornalista siciliano, tra i più bravi che la nostra Terra abbia mai avuto, assassinato dalla mafia il 26 gennaio del 1979. Il suo giornalismo d’inchiesta era scomodo, coraggioso e libero; il suo impegno civile era contrassegnato dalla costanza nel condurre inchieste difficili, spesso molto rischiose; la sua missione, per cui perse la vita, era quella di indagare e rivelare anche le verità più scomode, come quella sugli interessi criminali nella diga Garcia”.
Il ricordo di Alberto Samonà
Lo scrive l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà sui suoi canali social, nell’anniversario dell’omicidio del giornalista Mario Francese.
Mario Francese, un esempio per tutti i giornalisti
“Mario Francese – sottolinea l’assessore Samonà – è stato, è e sarà da esempio ai moltissimi colleghi giornalisti che auspicano di avere il suo acume e la sua impavidità, diventando cronisti schietti, capaci di raccontare i fatti, girare la penna nelle piaghe putrescenti della società, denunciare il crimine sempre e comunque, proprio come lui. Sull’indimenticabile figura di questo grande giornalista sembra cucito addosso un aforisma di William Shakespeare che, così, recita: “I vigliacchi muoiono molte volte prima della loro morte. L’uomo coraggioso non ha esperienza della morte che una volta sola”. Mario Francese apparteneva alla seconda categoria”.