Uno dei mestieri più antichi e popolari, l’arrotino, detto anche l’ammolatore, ossia, colui che affila lame di ogni genere, è purtroppo uno di quelli che tende a scomparire. Anche se, a Palermo, nello storico mercato della Vucciria, troverete uno degli ultimi baluardi che tenacemente porta avanti la bottega, il signor Cambria.
di Claudia Ferreri
Ma che fine hanno fatto i mestieri di una volta? Un tempo quando si rompeva il tacco andavi vicino casa e trovavi il calzolaio. Oggi tocca buttare le scarpe. E il macellaio? Se si rovina il filo della lama che fa? Butta il coltellaccio, penserete voi. Ed invece no! Lui potrà ancora trovare chi lo aiuta senza dover ricomprare nulla.
“ Donne, è arrivato l’arrotino! Arrota coltelli, forbici, forbicine, forbici da seta, coltelli da prosciutto! Donne è arrivato l’arrotino!”. Chi nella propria vita, per le strade della città non ha sentito riecheggiare questo “gingle” ?
Uno dei mestieri più antichi e popolari, l’arrotino, detto anche l’ammolatore, ovvero sia, colui che affila lame di ogni genere, è purtroppo uno di quelli che tende a scomparire. Anche se, a Palermo, nello storico e anch’esso in degrado mercato della Vucciria, nella discesa dei Maccheronai, troverete uno degli ultimi baluardi che tenacemente porta avanti la bottega, il signor Cambria.
Ad alzare la saracinesca nel lontano 1927 è stato il padre, Salvatore, quando un tempo la Vuccirìa era fervida e vivace come il ritratto che ne fece il pittore Guttuso. “Altri tempi” ammette con un po’ di amarezza il signor Gaetano. Quei colori si sono spenti tra le bancarelle – quasi il 50 per cento non esiste più – e nei commercianti”. Vuoi la concorrenza dei supermercati, vuoi la mancanza di ricambio generazionale, ma anche di infrastrutture come parcheggi, illuminazione e magari la poca attenzione da parte di chi amministra che uno dei mercati più famosi al mondo rischia di chiudere i battenti insieme alle botteghe che lo hanno reso tale.
Ma il signor Cambria, nonostante tutto, nonostante la grande amarezza, continua imperterrito a ‘molare’ le lame di macellai, pescivendoli e ristoratori. E in più, ha la certezza che la saracinesca della sua bottega resterà alzata, che la sua mola, regina imperante del negozio, sarà sempre in movimento pronta ad accogliere tutti i tipi di lame. Sì, perchè Gaetano è riuscito a coinvolgere il figlio in quella che, oggi, potrebbe sembrare un’avventura rischiosa, vista l’aria che tira, e sarà lui, Damiano, a proseguire quello che diventerà, probabilmente, l’ultimo e rarissimo mestiere di una volta.