Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Ato Sicilia, i sindacati scendono in piazza

di Redazione

Questa mattina centinaia di manifestanti si sono riuniti davanti la sede dell’Assemblea Regionale di Palermo per chiedere al Parlamento e alla Regione una svolta nella gestione del sistema dei rifiuti.  

di Giulia Noera

 
I sindacati, la Confindustria e protestanti provenienti da Agrigento, Caltanissetta, Enna, Trapani e Catania si rivolgono all’Ars, chiedendo la modifica e l’attuazione della legge di riforma degli Ato Ambiente (Ambiti Territoriali Ottimali). 
Negli Ato della provincia di Palermo sono state organizzate tre ore di assemblea alla fine del turno per consentire ai lavoratori di partecipare al presidio. 
Presenti i segretari generali di Cgil Cisl e Uil Mariella Maggio, Maurizio Bernava e Claudio Barone, e il vice presidente di Confindustria Sicilia Giuseppe Catanzaro. 

“La politica di gestione dei rifiuti in Sicilia – dicono – continua a non funzionare e si rischia una nuova emergenza rifiuti in tutta l’Isola”. La legge regionale prevede che i 27 Ato cesseranno di esistere dal 31 dicembre prossimo, e a tale mancanza subentreranno dieci nuove società Srr (Società di Regolamentazione del servizio di Raccolta), una per ogni provincia più una per le isole minori e otto ambiti sub territoriali. Fino ad ora gli Ato hanno accumulato debiti per 900 milioni di euro. 
Sindacati e Industriali ribadiscono il fatto che la non applicazione della riforma “non garantisce la solidità economica delle imprese, mette in serio pericolo il pagamento degli stipendi e il mantenimento dei livelli occupazionali anche perché i crediti vantati dalle aziende nei confronti della Regione, come detto, sono quasi un miliardo di euro e senza soldi si chiude”.

 
“Chiediamo – concludono sindacati e Confindustria – i correttivi per lo smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese, il mantenimento dei livelli occupazionali e l’individuazione del personale che dovrà transitare nelle Srr, tra quelli in servizio nelle società o consorzi d’ambito”.

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