Sono over 50. Sono bravi. E sono siciliani di Palermo.
Una generazione di fenomeni, quella degli attori palermitani esorditi nel nuovo millennio.
Si sono affacciati al mondo del cinema agli inizi del nuovo secolo e, in poco meno di un ventennio, hanno raggiunto un successo straordinario.
Alcuni degli attori
Luigi Lo Cascio, Claudio Gioé, Pif, Francesco Benigno, Enrico Lo Verso, Vincenzo Amato, Salvatore Termini, Aldo Baglio, Giusi Cataldo, Ficarra e Picone. Sono soltanto alcuni di loro. Ma ce ne sono tanti altri. E tutti con un percorso brillante. Insomma, una vera generazione di fenomeni.
Hanno lasciato il capoluogo siciliano nel primo decennio del ‘2000, con la valigia di cartone. E alla fine del primo ventennio, sono stati consacrati al grande e piccolo schermo.
Una generazione di fenomeni
Nessuno di loro è figlio d’arte. Eppure, la loro escalation è stata straordinaria. Tanto da trasformarli in un fenomeno. Un fenomeno che esprime in primo piano una serie di interpreti duttili e versatili. Dei personaggi eclettici, staccati dalla maschera regionalista, che ha caratterizzato i loro conterranei della generazione precedente. Rimasti, questi ultimi, comunque, dei mostri sacri del teatro siciliano.
A distinguere questa nuova generazione di fenomeni, quindi, è la loro versatilità recitativa. Hanno tutti una grande formazione teatrale che gli ha consentito di diventare, poi, grandi interpreti del cinema e della televisione. Ma tale versatilità l’hanno acquisita pure grazie alla possibilità di studiare in ambiti diversi dal teatro.
Personalità eclettiche
E’ una caratteristica, quindi, legata alla loro formazione.
E questa formazione li ha messi in grado di interpretare ruoli atipici, in bilico fra comicità e tragedia. Ruoli vari. Passare dal teatro al piccolo schermo e, poi, il grande debutto nel cinema con ruoli protagonisti.
Le ragioni del successo
Ma cos’è che li ha resi così famosi in così poco tempo?
Cos’è che li ha consacrati al cinema d’autore?
Molti di loro hanno un comune denominatore.
L’influenza del clima teatrale che si respirava a Palermo negli anni Novanta. I primi passi, infatti, li hanno mossi proprio nel mondo del teatro.
Verso il successo
Lavorando accanto ad interpreti come Brogi e Reggiani, la scelta di una formazione accademica seria e rigorosa è stata spontanea.
Da qui, il salto a Roma, a Genova, con le Accademie nazionali d’arte drammatica.
Il legame con la Sicilia
Tutto questo, però, non ha significato tagliare i ponti con Palermo. Al contrario. Hanno continuato a recitare nel capoluogo siciliano e in tutto il resto della Sicilia.
Anzi, forse è proprio il distacco dalla loro terra, la loro forza.
L’Isola, tra l’altro, ha avuto un ruolo decisivo nell’imprimere una svolta alle loro carriere. Ben presto, infatti, sono diventati interpreti principali di importanti film ambientati in Sicilia.
Ma la ragione di queste conferme è stata anche il vivere negli anni del risveglio artistico di Palermo. Parliamo di realtà come i Cantieri Culturali della Zisa e di grandi maestri che hanno trasmesso a questi giovani fiducia, motivazione, autostima.
Tutti elementi fondamentali per intraprendere questo mestiere.