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Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Avocado di Sicilia, produzione di eccellenza alle falde del vulcano

L'avocado in Sicilia viene prodotto da una rete di giovani agricoltori che sono riusciti a fare squadra e a ottenete ottimi risultati.

di Clara Di Palermo

Con 160 calorie per 100 grammi e una grande concentrazione di potassio e calcio, l’avocado è un frutto con tante proprietà e grandi benefici per l’organismo e la pelle.
Scoperto e rivalutato negli ultimi anni, oggi fa spesso la comparsa nei menu sia delle cene tra amici che nei piatti proposti dagli chef.
E visto che c’è una richiesta sempre maggiore di questo frutto, in Sicilia un gruppo di coltivatori ha deciso di fare rete per la coltivazione e commercializzazione dell’avocado e di un paio di altri frutti esotici. Riforniscono dettaglianti e aziende in tutta Italia e anche all’estero e hanno saputo sfruttare, sapientemente, le tradizioni del mestiere di famiglia coniugandolo con l’innovazione applicata all’agricoltura. Ma senza mai perdere di vista il rispetto per l’ambiente e per l’etica del proprio lavoro.

Felice intuizione

L’idea si deve ad Andrea Passanisi, 35 anni, che, dopo la laurea in giurisprudenza a Roma, decide di tornare in Sicilia per proseguire la tradizione agricola di famiglia. Intuisce che c’è spazio per una coltura che in quel momento era ancora poco diffusa, men che meno in Sicilia, ma che secondo lui ha un futuro.
Così, registra il marchio Siciliaavocado, crea una cooperativa con base a Giarre, in provincia di Catania, e raduna una dozzina di suoi colleghi imprenditori agricoli per produrre l’avocado, frutto dalle incredibili proprietà che allora, però, non era ancora di così largo consumo. Oggi l’avocado lo troviamo anche nei menu di grandi chef, proposto in diverse versioni. Ma la diffusione di questo buonissimo frutto, dalla buccia verde brillante, è dovuto all’utilizzo sempre maggiore che ne fanno chef e food blogger? Lo chiediamo proprio ad Andrea Passanisi che, oltre ad aver fondato Siciliaavocado, oggi è anche Presidente di Coldiretti Catania.

L’importanza della comunicazione

“Il merito va anche dato ai nutrizionisti che ormai lo hanno classificato come super food, descrivendone anche la versatilità -dice Passanisi -. Ma anche la clientela consapevole e sensibile fa la differenza. Cosa significa? Significa che la buona comunicazione è importante, abbiamo iniziato anche noi circa un decennio fa, a raccontare la nostra terra, il nostro territorio e i nostri sacrifici. Sta crescendo un modo di cibarsi, alimentarsi, etico e quindi si cerca il frutto che fa bene, che sia versatile, anche nel modo di utilizzo. L’avocado è unico nel gusto e nella composizione. Direi, quindi, che da un lato ci sono i food blogger, poi i nutrizionisti ma anche noi facciamo tante attività”
La richiesta maggiore da dove arriva? Qual è la regione che ne fa maggiore consumo?
“La richiesta maggiore da un punto di vista commerciale la abbiamo dall’estero, la Francia soprattutto. Per quanto riguarda il consumo italiano, i maggiori consumatori sono Lombardia, Lazio, Piemonte e Trentino. Teniamo presente che nella nostra piattaforma di e-commerce sono registrate oltre 7000 utenze. In Sicilia c’è poco consumo, forse perché siamo un po’ tradizionalisti nel cibo. Adesso l’avocado è una tendenza, un domani, ne sono certo, rientrerà nelle abitudini alimentari.
E non dimentichiamo che la Cancer cure foundation ha inserito l’avocado nella lista dei 27 cibi che fanno bene all’organismo”.

Andrea Passanisi

Qual è il periodo dell’anno migliore per il raccolto? Come può, un consumatore, capire se sta acquistando un frutto di buona qualità e a giusto grado di maturazione?
“Noi stiamo facendo tanta comunicazione. C’è una filiera molto trasparente. Noi coltiviamo in Sicilia, raccogliamo l’avocado e lo commercializziamo, in maniera trasparente e lineare. Altrove non è così. In Messico c’è la questione del cartello, in Cile la questione acqua…. Quando noi andiamo a raccontare che lo coltiviamo in un territorio vulcanico dove l’acqua la ricaviamo dal sottosuolo, in molti restano un attimo interdetti. Il nostro avocado, non fa giorni e giorni di viaggio: in 48 ore è a casa.
Non vogliamo dire quale sia il periodo migliore per il raccolto, ma preferiamo dire che c’è una stagionalità. L’avocado di Sicilia viene raccolto da ottobre ad aprile.
Per capire se un frutto è buono o meno, se è a giusta maturazione, tanto lo fa il conoscerne la provenienza. Sapendo da dove proviene, già si capisce se è un frutto buono o meno. La buccia dell’avocado inizialmente è verde, poi tende al violaceo, allora è buono, alla giusta maturazione. Bisogna anche tastarlo e sentire se è morbido”.

Ottimo come cosmetico

Anche in cosmesi viene parecchio utilizzato, per le sue proprietà idratanti. Voi fornite anche aziende cosmetiche?
“Per questo mi piace sottolinearne la versatilità. Dico sempre che se un avocado non riuscite a consumarlo, o se lo avete fatto arrivare a eccessiva maturazione, allora schiacciatelo e preparate una crema per il viso o un impacco per i capelli. È una cosa che si può fare in casa”.

Di quante e quali cure ha bisogno la pianta? Possiamo anche piantarla in un giardino per il nostro consumo personale?
“La pianta sostanzialmente ha bisogno di una zona con particolari caratteristiche pedoclimatiche, la zona deve essere vocata. Servono caratteristiche specifiche per crescere e produrre. Che si possa piantare in un giardino…dipende dal terreno e dalla qualità dell’acqua, queste influiscono sulla qualità del frutto. Noi coltiviamo l’avocado in Sicilia, in una zona in cui ci sono condizioni pedocliamtiche ideali. Siamo nel catanese, vicino all’Etna. Abbiamo feedback eccezionali”.

Cambiare la mentalità

È stato facile creare questa sinergia tra produttori?
“Noi siamo una cooperativa e una società commerciale per rappresentare il brand che va promosso e commercializzato. Abbiamo oltre 100 ettari coltivati ad avocado, in totale, i nostri conferitori, ciascuno nel proprio terreno, lavorano tutti sotto lo stesso brand. Siamo oltre una dozzina, ci sono grandi e piccoli produttori, ma tutti ugualmente importanti. Noi abbiamo superato una mentalità molto comune in Sicilia, abbiamo abbattuto l’individualità. Perché bisogna capire che il tuo vicino che fa lo stesso prodotto non è un nemico, ma una risorsa. E unendosi si diventa forti. Bisogna affidarsi a chi già conosce la coltura e lavorare insieme. Io ho registrato il brand avocado di Sicilia anni fa e oggi ci sono i risultati”.
Quante sono le varietà e in cosa si differenziano al gusto? Qual è il più usato nelle nostre cucine?
“Le varietà commerciali sono 4 e si differenziano non solo per la compattezza e cremosità, ma anche nel retrogusto. Alcune varietà tendono al retrogusto pinolato, cioè di pinoli, altre di noce-pistacchio. Qui dipende dal gusto. La più diffusa è la Hass, ma sono varietà che si raccolgono in stagioni diverse”.
E per dare uno sbocco commerciale da gestire direttamente, è stato creato dalTropico, la piattaforma che gestisce l’e-commerce della cooperativa che ha avuto la felice intuizione di guardare oltre e lanciarsi in un’avventura che ha dato i suoi frutti. Di colore verde brillante!

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