Yuliana Trengia*
Back to school. Anche quest’anno il ritorno a scuola in tutta Italia rappresenta per molte famiglie una grande spesa economica. L’inflazione colpisce anche sui libri e sul corredo scolastico con costi sempre più in crescita rispetto al 2022. Attualmente gli incrementi dei prezzi superano addirittura il 10%. Tra corredo e libri, infatti la spesa può facilmente raggiungere i 1200 euro a studente.
Back to school a Palermo e provincia
A Palermo e provincia, un aumento esponenziale riguarda il prezzo dei libri per il biennio delle scuole superiori di secondo grado come i licei ed istituti tecnici. Si stima che nei licei il prezzo solo dei libri vada dai 332,85 euro al liceo Classico ai 379,30 euro nel liceo Scientifico. Anche negli istituti tecnici si percepisce un aumento dei libri di testo, da 354,20 euro dell’anno scorso ai 376,50 euro di quest’anno. Anche nelle scuole medie quest’anno si spendono 336,40 euro contro i 299,95 euro dello scorso anno.
Corredo scolastico
Il corredo scolastico e quaderni, matite ecc. quest’anno come rilevato da Federconsumatori costa il 6,26% in più con +18% su alcuni articoli come diari ispirati ai cartoni. Inoltre, gli accessori tecnologici che non sempre sono richiesti, come i tablet, pc e webcam vedono un aumento di inflazione che molte famiglie non possono permettersi.
Ricorrere all’usato
Sicuramente per risparmiare, le famiglie dovranno optare per l’usato, comprando ad esempio da altri studenti con un possibile risparmio del 50%.
Secondo Federconsumatori Sicilia gli istituti scolastici dovrebbero fare più attenzione alla scelta dei libri di testo con un occhio in più al prezzo della copertina e soprattutto dovrebbero evitare di cambiare libro di testo ogni anno, permettendo alle famiglie con più figli di poterli condividere di anno in anno. Per il corredo scolastico le famiglie possono risparmiare comprando anche online o evitando di prediligere prodotti di marca o che vanno di moda perché pubblicizzati da qualche influencer.
Il diritto allo studio
Il diritto allo studio è spesso messo in discussione, e l’incentivo all’istruzione è più volte in secondo piano. Ma bisogna ricordare che un’economia sana e con buone prospettive di crescita deve saper cogliere i frutti del progresso tecnico, che solo adeguati investimenti in ricerca ed istruzione possono garantire.
Analfabetismo in Italia
L’Italia ancora nel 2023 vede la vetta per analfabetismo funzionale, secondo i dati OCSE quasi il 28% della popolazione tra i 16 e i 65 anni è analfabeta funzionale. Nell’anno prima del Covid solo lo 0,6% dei quindicenni italiani, contro l’1,1% della media Ocse, raggiungeva il livello più alto di preparazione, con la pandemia sia in Italia che nel mondo i dati sono peggiorati. La presenza di un’elevata percentuale di analfabeti funzionali nella forza lavoro indebolisce la possibilità di innovazione e competitività del sistema.
Il ruolo delle istituzioni nella scuola
Le istituzioni devono prendere seri provvedimenti e fornire ai cittadini adeguate strutture ed incentivi affinché tutti i cittadini abbiano accesso all’istruzione e possano usufruire di un diritto inviolabile che è quello dello studio.
*Federconsumatori Sicilia