A che punto siamo con l’identità digitale nel mondo bancario? Ormai anche le banche fanno affidamento sull’identità digitale, e secondo una ricerca condotta da Jupiter Research gli utenti che utilizzano le app per l’identificazione digitale passeranno da circa un miliardo nel 2020 a oltre 6,2 miliardi nel 2025. L’identità digitale consiste nell’insieme dei dati e delle informazioni associati in modo univoco a una persona fisica.
Con l’evoluzione delle banche e l’onboarding digitale (acquisizione di un nuovo cliente) bisogna però prestare massima attenzione e sicurezza soprattutto perché la procedura deve essere rapida e fluida per la raccolta dei dati del cliente, altrimenti si rischia l’abbandono dell’onboarding stesso.
Velocità e sicurezza
Secondo uno studio di Retail Baking top trends 2023, l’ID digitale è fondamentale per le banche perché da questa dipendono l’efficacia e la velocità delle iniziative digitali per conoscere i clienti e gli adempimenti antiriciclaggio. Inoltre, questo servizio permette alle banche di sviluppare servizi integrati utilizzando una connettività protetta dalle API (insieme di definizioni e protocolli per la creazione di applicazioni software). L’identità digitale semplifica anche la richiesta di un prestito bancario in quanto la banca non dovrà più fissare appuntamenti e raccogliere faldoni di documenti cartacei prima di inviare un finanziamento, grazie all’identità digitale, l’utente deve solo selezionare i documenti necessari conservati nel portafoglio digitale. L’uso dell’ID digitale ha portato alla riduzione media dell’80% del tempo necessario per richiedere prodotti finanziari.
Identità digitale per semplificare
A livello europeo l’ID digitale è utilizzato al 90% in paesi come Danimarca e Olanda. In Italia l’identità digitale è stata adottata solo da alcune banche che si appoggiano allo SPID (Sistema Pubblico d’Identità Digitale) introdotto nel 2016 e che il governo Meloni ha messo in discussione in favore della Carta d’Identità Digitale (CIE). Lo European Digital Identity Wallet ambisce invece a diventare un servizio trasversale, offrendo ai cittadini e imprese un sistema semplice per identificarsi online in modo sicuro e affidabile, potendo condividere attributi e certificati, come la patente di guida, il diploma o gli estremi del conto bancario. Nonostante l’identità digitale rappresenti un’evoluzione, rendere questo processo più efficiente richiede una profonda innovazione nel modo in cui il cliente può essere identificato a distanza.
La generazione digitale e il mobile banking
In Italia il 97,3% degli utenti internet tra i 16 e 64 anni possiede uno smartphone e il 92,5% lo utilizza per accedere ai servizi digitali. Nel 2023 è cresciuto molto l’utilizzo del mobile Banking, anche perché durante la pandemia, non era facile andare in banca e seguire la situazione del proprio conto corrente. Il problema è che nonostante i numeri siano aumentati, molte persone ancora hanno difficoltà a gestire il proprio Online, sia per l’età che per il grado di istruzione è difficile che questa app coinvolga gran parte della comunità.
Ma è anche vero che molte app sono poco intuitive ed inoltre l’aggiornamento dei movimenti a volte non è istantaneo, facendo quindi preoccupare l’utente quando non sa se le operazioni come i pagamenti ricevuti o da inviare siano andati a buon fine. Tutte queste problematiche costringono le persone ad eliminare l’app e a volte anche a perdere il cliente.
Occhio alle truffe
Se è vero che avere l’Home Banking è una comodità ed agevola chi desidera effettuare ogni movimento sul conto in ogni momento e luogo della giornata e addirittura da altri posti nel mondo, bisogna stare attenti anche alla violazione dei dati, accade che il profilo del cliente venga hackerato quando non si utilizza una password abbastanza difficile. Per questo motivo si raccomanda a tutti coloro che decidono di operare online di impostare delle password complesse, purtroppo molto spesso non ci accorgiamo di cosa potrebbe fare la tecnologia. Le truffe nell’utilizzo dei dati degli utenti sono ancora attuali, ma si possono anche facilmente bloccare, perché in molte app c’è la possibilità di bloccare la propria carta e disabilitarla ai pagamenti online.
Bisogna però anche ricordare che con l’inflazione, sono cambiate le abitudini degli italiani. Sia a livello globale che nazionale, il benessere finanziario rimane in stallo e un numero maggiore di consumatori rimanda gli acquisti importanti e si preoccupa dei propri risparmi. I clienti dimostrano un’attitudine all’acquisto sempre più orientata al digitale, insieme a una forte e crescente consapevolezza verso i paradigmi di sostenibilità.
FEDERCONSUMATORI SICILIA, a cura di Yuliana Trengia