Il volume affronta in maniera sistematica la vicenda artistica e umana dei due fratelli scultori Benedetto e Pasquale Civiletti che, tra Ottocento e Novecento, contribuirono a lasciare un segno profondo nel panorama artistico siciliano.
Benedetto Civiletti e la sua fama internazionale
Benedetto Civiletti fu forse il primo scultore palermitano a raggiungere fama internazionale, le sue opere ottennero premi e riconoscimenti in tutto il mondo e abbellirono i luoghi più rappresentativi di Palermo. Più in ombra appare oggi la figura del più giovane Pasquale, allievo del fratello, artista longevo, fu molto apprezzato durante la prima parte della sua vita, ottenendo prestigiosi incarichi anche all’estero, ma che rimase ancorato alla tradizione figurativa ottocentesca quando ormai erano definitivamente cambiati i parametri estetici e i modi di relazionarsi con l’arte.
La loro memoria nell’oblìo
Per quanto la memoria di entrambi gli scultori sembra oggi avvolta dall’oblio, le loro opere arricchiscono la città di Palermo, costituendo una sorta di galleria d’arte en plein air: dai due maggiori teatri, il Politeama Garibaldi e il Teatro Massimo, ai giardini e alle piazze più rappresentative, le statue di Benedetto e Pasquale Civiletti sono talmente integrate nelle architetture e negli spazi urbani da essere divenute nel tempo quasi invisibili persino per i fruitori di quegli spazi, consegnate al degrado e all’incuria. All’oblio generale si accompagna il disinteresse da parte della storiografia che raramente negli ultimi decenni ha dedicato attenzione alla scultura siciliana dell’Ottocento.
Lo studio di Alfredo Milazzo
A sopperire a queste lacune è lo studio attento e minuzioso di Alfredo Milazzo, nipote di Pasquale, che, ricercando negli archivi di famiglia, nel corso degli anni ha raccolto e organizzato materiali e documenti inediti, ricostruendo l’attività dei suoi avi e individuando opere e relazioni che vedono i due scultori inserirsi a pieno titolo tra gli esponenti più significativi della cultura artistica del tempo.
Lo studio di Giuseppe Cipolla
L’ampio e accurato studio di Giuseppe Cipolla, corredato da schede critiche e da una ricca documentazione iconografica e documentaria, delinea il quadro generale del sistema dell’arte tra Otto e Novecento in Sicilia e il valore che la scultura rivestì nella progettazione urbana, così come anche il proficuo rapporto che i due scultori ebbero con architetti come Giuseppe Damiani Almeyda ed Ernesto Basile, contribuendo in maniera determinante a configurare il volto di Palermo a cavallo tra i due secoli.
Biografie
Giuseppe Cipolla, storico e critico d’arte, ha al suo attivo numerose pubblicazioni sulla storiografia artistica tra Ottocento e Novecento in ambito siciliano e nazionale. Si è occupato di diversi temi di storia dell’arte moderna; nell’ambito specifico della scultura ha curato la pubblicazione del catalogo generale della Gipsoteca dell’Accademia di Belle Arti di Palermo (2016) e pubblicato vari contributi in atti di convegno. Dal 2011 ha ricoperto diversi incarichi di insegnamento di discipline storico-artistiche presso università e accademie italiane e straniere (Pechino, Barcellona, Sofia). Attualmente è professore di Stile, Storia dell’Arte e del Costume presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo e Reggio Calabria.
Il nipote
Alfredo Milazzo, nato a Palermo, ha vissuto in Toscana, Roma, Liguria, dove attualmente risiede. Laureato in Scienze Agrarie e in Scienze Forestali è stato dirigente del Corpo forestale dello Stato.
Discendente diretto dello scultore Pasquale Civiletti e depositario di documentazione e ricordi familiari, si è dedicato ad approfondire le vicende umane, professionali e artistiche dei due fratelli scultori Benedetto e Pasquale Civiletti. La sue ricerca è tesa a non disperdere la conoscenza di un periodo artistico e di un patrimonio culturale altamente significativo per la storia dell’arte.
Addetto Stampa
Rosalba Cavadi