Bonus psicologo o psicologo di base? Su un tema così importante come la cura del benessere interiore e la stabilità emotiva di ogni singolo individuo, si è perso tanto tempo e ancora se ne continua a perdere.
A fronte di numeri che ci dicono che in tantissimi (il 15% degli adulti italiani, stando ai dati Istat) si rivolgono allo psicologo per disturbi depressivi o di ansia cronica, c’è un numero sommerso, non ben quantificabile, di persone che non possono o non vogliono ricorrere alle terapie psicologiche.
Riconoscere che c’è un disturbo emotivo
Non possono, spesso, per ragioni economiche (anche perché l’individuo con scarse possibilità economiche o senza lavoro, è già potenzialmente più esposto a fragilità emotive, proprio per la sua condizione di disoccupato). Non vogliono perché l’ambiente familiare o loro stessi negano che ci sia un problema dell’anima. E l’aspetto culturale, quando si parla di queste cose, è molto spesso il nocciolo della questione. Anche perché se la depressione è il disturbo emotivo più diffuso, sono tante altre le ragioni per cui si ricorre a uno psicologo.
Ecco, dunque, che lo psicologo sostenuto dal servizio sanitario nazionale diventa importantissimo.
Abbiamo voluto fare un po’ di chiarezza su bonus psicologo e psicologo di base , rivolgendo qualche domanda alla dottoressa Gaetana D’Agostino, presidente dell’Ordine degli Psicologi di Sicilia.
Quanti professionisti siciliani hanno aderito e dato la disponibilità ai nuovi servizi?
“Lo psicologo di base, o per meglio dire il servizio di psicologia delle cure primarie non è ancora attivo. Dopo la legge regionale approvata lo scorso ottobre, si attendono ancora i decreti attuativi.
Ad oggi molti professionisti hanno aderito ad un’altra misura, che dal 2024, è stata resa strutturale e cioè il bonus psicologico. Tuttavia gli elenchi dei professionisti aderenti saranno visibili solo per i cittadini beneficiari, individuati dalla graduatoria Inps direttamente sul portale dell’istituto di previdenza sociale”.
Come fare domanda e quali requisiti
C’è un limite di sedute per uno stesso paziente e un limite in base al reddito?
“Con il Bonus, il cittadino dovrà fare regolare domanda sul portale Inps che redigerà una graduatoria in base all’ISEE. L’importo erogato per singola seduta di psicoterapia è pari a € 50 e in base all’Isee, e sono finanziabili fino ad un massimo di 30 sedute per Isee inferiori a € 15.000. Per Isee compresi tra 15.000 e 30.000, un massimo di 20 sedute e per gli Isee superiori a 30.000 euro sino a 50.000€ si arriva al massimo a 10 sedute complessive. Il bonus può essere chiesto una sola volta per ciascuna annualità.
In attesa che la legge regionale trovi piena attuazione e quindi possa dare una risposta più concreta alla cittadinanza, l’adesione al bonus può sicuramente essere di grande aiuto a chi vuole prendersi cura della propria salute psicologica e non ha le risorse economiche per farlo”.
C’è bisogno di supporto psicologico
Che risposta c’è stata da parte dell’utenza?
“Secondo gli ultimi dati aggiornati a gennaio 2024, in Sicilia, su 27.779 domande presentate, solo 4.111 sono state accolte, quindi meno del 15% dei richiedenti ha potuto usufruire del servizio. Questi dati sono preoccupanti perché evidenziano, da un lato, una forte domanda di supporto, ma dall’altro, la carenza di risorse del sistema sanitario regionale che impedisce di soddisfare tale richiesta. Di conseguenza, molti cittadini sono costretti a rivolgersi al privato e a sostenere interamente i costi delle cure. In questo modo si genera una disuguaglianza di salute, per cui la salute psicologica diventa un privilegio e non un diritto”.
Possiamo tracciare un profilo del paziente che chiede l’aiuto di uno psicologo, soprattutto quello in convenzione?
“Nato come risposta all’emergenza sanitaria, il bonus psicologo può essere richiesto da chi si trova in condizione di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica.
Qualora il professionista ravvisi una gravità tale da non poter essere presa in carico nel proprio studio, può inviare ai servizi territoriali competenti”.
In diversi casi, negli ultimi anni, occupandoci in redazione proprio di questioni legate alle sedute dallo psicologo, abbiamo rilevato che alcuni pazienti, durante il lockdown e nel periodo immediatamente successivo, chiedevano al professionista di fare le sedute online pur di non perdere la continuità della terapia. Abitudine che in alcuni hanno voluto mantenere. Vale anche per il bonus psicologo?
Consulti online o in presenza?
Il consulto si può avere online o è necessario recarsi in studio?
“Il bonus psicologo 2024 può essere richiesto a copertura delle sessioni di psicoterapia effettuate solo presso specialisti privati iscritti in uno degli ordini regionali degli psicologi e psicoterapeuti aderenti all’iniziativa – precisa la dottoressa D’Agostino -. Le sedute potranno essere condotte sia in presenza che attraverso piattaforme o applicazioni che consentono una videochiamata. E’ una scelta che viene demandata al professionista che deve potere scegliere il setting adatto rispetto alle esigenze del paziente”.
A giudizio dell’Ordine, cosa si dovrebbe cambiare nella normativa?
“Al momento è in discussione in parlamento un disegno di legge per istituire la figura dello psicologo di base. In attesa che questo diventi realtà, le regioni, nella loro autonomia, stanno provvedendo a colmare questa mancanza con leggi regionali e istituendo servizi si psicologia di base. Con molto orgoglio posso dire che una delle regioni che ha messo al centro dell’agenda politica la salute mentale è proprio la Sicilia. La prima regione che ha approvato e già realizzato tale servizio è la Campania, a seguire Puglia, Abruzzo, Sicilia e Toscana”.
Lo psicologo di base è un passo avanti per il sistema sanitario
“Oggi altre regioni hanno in discussione o approvato una legge regionale, una situazione nazionale a macchia di leopardo – conclude la dottoressa D’Agostino -. Auspico vivamente che venga approvata al più presto la legge a livello nazionale, in modo da non creare disparità tra i territori. L’istituzione dello psicologo di base rappresenta un passo avanti fondamentale per il sistema sanitario italiano. La sua approvazione a livello nazionale garantirebbe a tutti i cittadini il diritto di ricevere un supporto psicologico adeguato e tempestivo, contribuendo a migliorare la qualità della vita delle persone e della società nel suo complesso”.
E la politica?
Ma la politica come può intervenire perché si faccia in fretta? Abbiamo rivolto un paio di domande anche ad Antonio Ferrante, presidente della direzione regionale del PD e promotore del disegno di legge per l’introduzione della figura dello psicologo scolastico.
Lei ha creduto da sempre nell’importanza del bonus psicologo, facendone un punto fondamentale della sua azione politica. E si batte per l’introduzione dello psicologo a scuola. In tutte le fasi del percorso scolastico?
“Intanto dobbiamo precisare che a quasi un anno dall’approvazione della legge regionale per introdurre lo psicologo delle cure primarie ancora attendiamo i decreti attuativi da parte del governo Schifani senza i quali la norma rimane poco più di uno spot. Circa lo psicologo scolastico il nostro Ddl, a prima firma del parlamentare Nello Di Pasquale, prevede l’introduzione di un professionista negli organici scolastici di ogni ordine e grado. Professionista che possa individuare quelle situazioni di disagio, singole o di classe, e così intervenire tempestivamente per evitare che sfocino in episodi di emarginazione e bullismo, oltre a rappresentare un sostegno per docenti, personale e famiglie”.
Pandemia e risvolti psicologici
Le ripercussioni psicologiche della pandemia hanno avuto un ruolo nella sua proposta dello psicologo scolastico?
“Si calcola che dopo la pandemia gli episodi di autolesionismo tra giovani, anche sotto i dodici anni, siano raddoppiati, così come i tentati suicidi, alcuni purtroppo portati a compimento. Dobbiamo ammettere che i giovani sono stati abbandonati durante la pandemia, dove si è concentrata l’attenzione sull’economia e, quindi, sulle difficolta dei genitori. Questo, mentre i ragazzi venivano privati da un giorno all’altro del contatto con i propri amici, con gli affetti più stretti e proiettati in un sistema scolastico a distanza che né loro né il sistema scuola era pronto ad affrontare. Se ci aggiungiamo le insicurezze degli adulti in un mondo di precarietà e la situazione internazionale, ecco che ogni giorno piovono sulle nostre e sui nostri ragazzi tensioni e preoccupazioni privandoli della spensieratezza che è propria della loro bellissima età”.
Si dovrebbe fare più in fretta
Che tempi possiamo ipotizzare?
“La proposta è stata depositata nel dicembre 22, è ancora in commissione cultura perché purtroppo questa maggioranza, peggio della precedente, non riesce a cavare un ragno dal buco in un clima di continua campagna elettorale e di scontri interni. Pensi che quella sullo psicologo delle cure primarie rappresenta la prima vera riforma in otto anni di centrodestra e ancora aspettiamo che venga finalmente messa in pratica. Noi, come opposizione abbiamo fatto e facciamo la nostra parte in commissione come in aula, garantendo addirittura il numero legale per le continue assenze in maggioranza. Ma è giusto che le giovani e i giovani siciliani, come i loro genitori, sappiano che se queste due norme fondamentali per garantire il benessere della loro anima sono ancora al palo la responsabilità è dell’attuale maggioranza”.