Nasce per favorire il percorso di crescita dei più giovani, ma il Centro sociale giovanile di Borgo Nuovo a Palermo si trasforma in un indecoroso rifugio per i senza tetto, dopo essere stato oggetto di continui raid vandalici. Riflettori su una struttura ai margini
di Luca Licata
Nasce nel 1993, con l’obiettivo di favorire percorsi di crescita individuale e di benessere psico-sociale della popolazione giovanile, attraverso un lavoro di rete tra le realtà associative e i servizi territoriali preposti a sostenere l’aggregazione e l’inserimento sociale, nonché attraverso la partecipazione attiva della popolazione. Stiamo parlando del Centro sociale di via Castellana, nato a Palermo nel quartiere di Borgo Nuovo, 23 anni fa.
In realtà, al suo sorgere, il centro rispecchiava tutti gli obiettivi proposti in origine. Poiché dispone di un ampio e confortevole spazio, suddiviso tra laboratori, aule, palestra, sale ricreative e, persino, un campo di calcetto.
Rappresenta un presidio di legalità e di aggregazione, dove lavorano numerosi operatori dei servizi sociali comunali. Svolgeva, infatti, svariate attività per i giovani della zona e per le famiglie disagiate. Per oltre vent’anni, è stato un importante punto di riferimento per l’intero quartiere.
Nel 2014, è l’inizio della fine. Per il centro comincia un inesorabile declino. Nell’estate di quello stesso anno, le attività vengono momentaneamente interrotte per l’avvio di un intervento di manutenzione programmato dal comune. Intervento, volto a mettere in sesto i locali, attraverso una manutenzione ordinaria e straordinaria. Proprio durante i lavori, la struttura subisce un pesante raid vandalico, che riduce la struttura in uno stato pietoso. Vengono sradicate le finestre e i condizionatori, vengono abbattute parti di pareti per sradicare porte in ferro, viene portata via la rubinetteria e i sanitari appena collocati, viene distrutto l’arredamento e gli attrezzi della palestra.
Dopo il primo clamoroso raid, i furti e i danneggiamenti si sono susseguiti uno dopo l’altro. Rendendo la struttura impraticabile e i lavori di recupero sempre più complessi.
Nel giro di pochi mesi, tra furti e ulteriori atti vandalici che continuano a perpetrarsi, nonostante i controlli, la struttura viene, in un primo momento, ‘lottizzata’ da una quindicina di famiglie senza casa e, in un secondo momento, occupata dagli stessi e trasformata in uno pseudo condominio del tutto abusivo, con allacci, altrettanto abusivi, alla rete elettrica e idrica. Oggi, rimane aperta l’incognita di chi, in realtà, si faccia carico delle utenze. Il Comune? Non si sa. I contribuenti, di sicuro.
Dall’altro canto, se l’Amministrazione comunale provvedesse in maniera più sana a fornire un alloggio alle numerose famiglie senza casa, probabilmente, queste ultime non avrebbero preso d’assalto la struttura, facendone il proprio indecoroso alloggio. Il colmo è che questa gente, che ha provveduto a una provvisoria, aleatoria, e precaria sistemazione della struttura, vuole conto e ragione degli sforzi sostenuti e non ha la benché minima intenzione di andare via.
Insomma, due realtà sociali ai margini della disperazione che si contendono un unico bene.
Certo non è più possibile sostenere questa situazione. E’ opportuno provvedere nell’immediato a ridare legalità alla struttura. Il Comune deve contestualmente, da una parte, ripristinare il Centro e, dall’altra, fornire un alloggio decoroso a chi non ce l’ha, e, in questo quartiere, sono veramente tanti.
Borgo Nuovo si configura come un quartiere periferico, ai margini della città. Abitato da una popolazione che vive una rilevante condizione di povertà socio-economica. L’analisi del bisogno rileva situazioni di svantaggio e marginalità socio-economico e culturale associate, in cui emerge un diffuso senso di sfiducia nei confronti delle istituzioni. La marginalità, legata a dinamiche occupazionali instabili (lavori precari, alto tasso di disoccupazione, sottoccupazione e lavoro nero), si incastra con l’assenza di istruzione, che emerge attraverso fenomeni come la dispersione scolastica. E’ qui che entra in gioco la fascia giovanile. Il quartiere registra, di conseguenza, un forte tasso di devianza minorile, che insorge soprattutto nell’età adolescenziale, nonché una genitorialità precocissima.
La presenza di un Centro sociale per i giovani e le famiglie disagiate nel quartiere Borgo Nuovo è, quindi, una ‘conditio sine qua non’ per la sopravvivenza dello stesso quartiere.