Dopo l’attentato jihadista in Burkina Faso, avvenuto il 15 gennaio scorso, sulla popolazione burkinabè migrante in Italia si sono accesi i riflettori. Una comunità, in realtà, che, fino a questo momento, non è mai stata particolarmente al centro dell’attenzione. Ma com’è la popolazione migrante burkinabè che abita nel nostro Paese? Come vive? Cosa fa? E, soprattutto, come sono i rapporti tra i due Paesi? Viaggio tra i burkinabè in Italia
di Patrizia Romano
Venerdì 15 gennaio 2016, il Burkina Faso è stato scenario di attentati jihadisti. Ventinove morti, decine di feriti e il rapimento di due persone: questo il bilancio dell’attentato registrato. La carneficina di Ougadougou è stata rivendicata da un movimento armato affiliato ad Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi). Questa tragedia, che ha colpito il Burkina molto da vicino, ha acceso, anche se solo momentaneamente, i riflettori sulla popolazione burkinabè migrante in Italia. L’immagine del Burkina, presente nell’immaginario collettivo come un’isola di pace, con l’attentato di venerdì scosso, cade. La popolazione burkinabè rimane, comunque, una popolazione tranquilla. Basti pensare al modo di procedere nei Paesi in cui emigrano.
Intanto, cominciamo con il dire che, rispetto a tante altre etnie presenti in Italia, quella del Burkina Faso è tra quelle meno numerose. Su tutta la Penisola, si registrano 16 mila presenze, circa, su 5.014.437 stranieri, cioè lo 0,30 per cento.
In Sicilia, in particolare, si registrano appena 120 unità, lo 0,8 per cento, con un incremento del 7 per cento, però, e questo va detto, rispetto allo scorso anno. Nell’ultimo decennio, infatti, la presenza è cresciuta di anno in anno.
I migranti dal Burkina Faso distribuiti su tutto il territorio italiano sono fortemente legati alle comunità di origine, e contribuiscono, attraverso le loro rimesse, in modo sostanziale al bilancio del paese, realizzando numerosi interventi di aiuto, sostegno e sviluppo del proprio paese, ma anche attività culturali e attività volte a promuovere l’integrazione dei migranti in Italia.
Inoltre, la popolazione burkinabè è presente in Italia con 27 associazioni che, attraverso la Fabi, Federazione associazioni del Burkina Faso in Italia, si adoperano per riconoscere e valorizzare il loro ruolo in Italia, lavorando a un progetto, Fondazioni for Africa Burkina Faso.
Ma come sono i rapporti tra i due Paesi?
Le relazioni fra Italia e Burkina Faso sono state caratterizzate fin dai primi anni ’80 da una rilevante presenza della nostra Cooperazione allo sviluppo, in particolare nei settori sanitario, agricolo e delle infrastrutture.
La presenza italiana in loco è inoltre rafforzata dalle iniziative di cooperazione decentrata e universitaria e dalla presenza di numerose ONG. In Burkina, invece, vivono circa 120 connazionali La presenza rilevante della Cooperazione italiana nel Paese, associata ad un flusso considerevole di immigrati burkinabé in Italia, contribuisce a rafforzare le relazioni bilaterali, improntate tradizionalmente a spirito di amicizia e collaborazione in tutti i settori. La comunità burkinabé in Italia gode di particolare considerazione non soltanto perché stabilita da lungo tempo, ma anche per l’ottimo inserimento nella vita economico-sociale.