Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Cantieri inclusivi a Catania: formazione e lavoro per migranti

Edilizia, a Catania i cantieri inclusivi, corridoi lavorativi per migranti. Ance etnea, ESEC e Comunità di Sant’Egidio insieme per lanciare un nuovo modello. Formati altri 25 giovani: l’80% trova impiego nelle imprese

di Clara Di Palermo

Cantieri inclusivi, cioè formazione e lavoro per un gruppo di giovani migranti, perchè il lavoro tutela la dignità e favorisce l’integrazione di migranti nel nostro Paese. Oggi (venerdì 3 marzo) con la consegna degli attestati del corso per manovale edile erogato da Esec (Ente Scuola Edile), organismo paritetico di Ance Catania e delle organizzazioni sindacali del settore edilizia Feneal-UilFilca-Cisl e Fillea Cgil, sono pronti per fare ingresso nel mondo del lavoro 25 giovani immigrati: alcuni di loro avevano già esperienze precedenti nello stesso settore, uno è specializzato in attività acrobatiche. Provengono da Nigeria, Gambia, Afghanistan, Pakistan e Senegal. Hanno seguito un corso modulare durante il mese di febbraio con 64 ore di formazione; 16 sono state dedicate alla sicurezza sul lavoro, le altre sono state impiegate per la pratica.

«I migranti, oggi ufficialmente riconosciuti come manovali edili – afferma il presidente Ance Catania Rosario Fresta – grazie alla formazione e al lavoro potranno costruire innanzitutto un futuro qui in Italia, ma potranno anche soddisfare un fabbisogno crescente di manodopera che emerge in particolar modo dalle imprese edili. Stiamo creando un modello di successo che offre a tutti i soggetti coinvolti risultati concreti e prospettive occupazionali. Abbiamo ricevuto il plauso di ANCE nazionale e di molte altre territoriali d’Italia, che ci hanno chiesto di condividere i risultati e il modus operandi del protocollo, della formazione, delle modalità di impiego e di integrazione applicati per replicare le attività in altre regioni».

Il gancio con i migranti, destinatari delle attività, è la Comunità Sant’Egidio che per prima accoglie e conosce i ragazzi, li stimola e li indirizza all’iscrizione ai corsi di formazione attraverso il SAIAL, lo Sportello legale. Perché l’integrazione delle persone fragili che arrivano in Italia avvenga, l’orientamento al lavoro è fondamentale per garantire loro una condizione di stabilità. Grazie al protocollo di intesa tra Ance Catania, Esec e Comunità Sant’Egidio è diventato possibile a Catania creare nuovi percorsi di vera inclusione, dimostrati dal fatto che i migranti finora formati hanno già trovato uno sbocco diretto nel mondo del lavoro grazie alla rete di imprese associate alla sezione etnea dei Costruttori edili.

Cantieri inclusivi, chiave per l’integrazione

«La formazione pratica dei corsi rende i migranti competenti – sottolinea il Presidente Esec Carmelo Belfiore – il know-how gli viene direttamente trasferito da personale qualificato: nella scorsa edizione l’80% dei corsisti ha trovato occupazione all’interno dei cantieri».  Dello stesso avviso il vicepresidente Vincenzo Cubito di Fillea Cgil: «L’integrazione vera passa dal lavoro regolare. Il reddito garantisce ai migranti la possibilità di avere una casa, registrare un contratto di affitto, sentirsi “cittadini” in piena regola». Presenti alla consegna degli attestati anche il direttore ESEC Catania Antonio Piana, i segretari provinciali di Feneal-Uil Antonino Potenza e di Filca-Cisl Giuseppe FamianoWalter Cerreti responsabile della Comunità di Sant’Egidio di Catania e Serena Carbone esperta in gestione flussi migratori.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.