Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Caro amico ti scrivo. Lettera aperta di un imprenditore al ministro

Riceviamo e, volentieri pubblichiamo questa lettera che lo chef e patron Gigi Mangia indirizza al Ministro per il Mezzogiorno Professor Giuseppe Provenzano. Lettera aperta di un imprenditore al ministro del Sud

di Gigi Mangia

Carissimo Peppe,
Ti scrivo da imprenditore meridionale al proprio Ministro.
Ho letto con grande piacere il Tuo “La Sinistra e la scintilla” e mi sono davvero rallegrato quando nella Tua introduzione affermi :” il nostro compito è di costruire”
È arrivato il momento !
Come scriveva Antonio Gramsci, ”non si può rimproverare al passato di non aver compiuto il compito del presente”.
E oggi, purtroppo, ci troviamo di fronte a una crisi che neanche il Grande Sardo, avrebbe potuto immaginare.
Sì, la crisi che stiamo vivendo è proprio epocale.
Questa pandemìa è davvero una kata¢ strojh¢: tutto sarà rivoltato.
Alla fine di questo incubo non saremo più gli stessi, il mondo non sarà più lo stesso e sai meglio di me che adesso è tempo di preparare il nuovo, è tempo “di includere gli esclusi “.
Il Premier ci ha detto dal primo momento di crisi che nessuno sarà lasciato indietro e adesso bisogna riuscirci.
Sono perfettamente cosciente che questo Governo sta fronteggiando la crisi più grave degli ultimi cento anni, sicuramente più grave della seconda guerra mondiale, almeno per l’impatto così violento e tragico.
Da subito ho sentito il bisogno di mettermi al servizio, obbedendo alle direttive, di questi uomini che ci mettevano la faccia, che non si tiravano indietro di fronte ai cittadini : il mio Governo, il Governo d’Italia ci stava difendendo da un mostro sconosciuto, per questo anche io ero e sono chiamato a difendere il mio Stato, ad amare, prima che rispettare le nostre Istituzioni perché sono il fondamento della nostra libertà, della nostra democrazia.

Ma, adesso vedo un pericolo gravissimo all’orizzonte : il Kaos e dentro il caos possono accadere fatti terribili che possono attentare proprio a quelle Istituzioni che amo, causando uno sconvolgimento sociale di proporzioni inimmaginabili.
I soccorsi, tanto annunciati, devono giungere tempestivi, altrimenti il malato può morire.

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte

Conte coinvolge il Terzo Settore

Sono felice che nella Sua conferenza del 28 marzo, il Presidente Conte abbia coinvolto le associazioni del terzo settore.
Lo Stato è chiamato a far fronte a tre grandissime emergenze.
La prima è quella sanitaria.
La seconda è quella economica.
La terza quella sociale.
A quella sanitaria si è fatto fronte e si continua a far fronte con coraggio e grazie al contributo eroico di medici, infermieri e degli stessi malati.
Desidero ricordare don Giuseppe Berardelli, eroico arciprete di Casnigo (BG) che ha rinunciato al ventilatore polmonare in favore di un più giovane papà condannandosi alla morte.

Questa emergenza sanitaria si sta vincendo anche grazie al contributo fantastico e generoso di gruppi come Miroglio che ha riconvertito le proprie fabbriche per fabbricare mascherine o Armani che ha deciso di produrre camici monouso, oppure quello dell’unica azienda produttrice di ventilatori polmonari che ha deciso di abbattere i costi del proprio profitto e raddoppiato la produzione per servire tempestivamente i reparti di terapia intensiva.

Comune denominatore: condivisione

 Insomma il Paese e il Governo hanno affrontato insieme e con grande coraggio facendo prevalere un sentimento di solidarietà. Il comune denominatore è stato CONDIVISIONE.

Di fronte a questa emergenza economica, invece ci troviamo di fronte al ritardo dei soccorsi. Erano i primi di marzo quando venivano annunciate le prime misure, e adesso a quasi un mese di distanza di effetti non se ne sono visti.

Questa lentezza rischia di innescare una grandissima emergenza sociale.

Già sono avvenuti emblematici assalti ai supermercati a Palermo, in rete c’è un video girato a Napoli, divenuto  virale, dove un signore paga la spesa a una decina di famiglie, dicendo “NOI STIAMO VICINI ALLA POVERA GENTE, NOI ARRIVIAMO PRIMA DELLO STATO” senza chiarire chi sono questi “NOI”.

Lo zampino della malavita organizzata

Molte piccole imprese, specialmente bar, ristoranti, alberghi stanno ricevendo proposte di acquisto in quota o addirittura in toto da parte di gruppi che dispongono sicuramente di grande liquidità.

È evidente che il rischio che la malavita organizzata, in questi momenti caotici, possa reclutare facilmente manovalanza e fare importanti acquisizioni

È chiaro che le famiglie e imprenditori o professionisti che nel giro di tre settimane hanno visto precipitare il proprio reddito a 0, possano diventare facile preda degli usurai.

Infine quella che potrebbe sembrare davvero la beffa clamorosa,  se gli aiuti arrivassero con tanto ritardo ne godrebbero i “ nuovi proprietari” delle aziende vendute dagli imprenditori per paura di un fallimento.

So perfettamente che lo Stato non ha enormi possibilità, ma in questo momento deve giocarsi tutto, e non lo dico io, bensì il professor Draghi, al contrario si andrà incontro a una crisi sociale finanziaria dalla quale sarà ardua impresa uscirne fuori.

Ecco davanti a questo quadro mi viene di fare una richiesta : perché anche per far fronte a questa emergenza economica, per scongiurare un’emergenza sociale non adoperiamo la CONDIVISIONE ?

La ricchezza, anche  in Italia, è nelle mani di pochi gruppi:

le banche, che negli ultimi anni hanno ricevuto ingentissimi fondi pubblici per ripianare voragini di bilancio, per salvare un sistema che non è sicuramente da portare a modello, i grossi gruppi  privati della finanza, dell’industria, della formazione, della distribuzione, dei trasporti.

Perché non coinvolgere questi veri potentati economici a fare la propria parte, donando un po’ della loro ricchezza affinchè questi soccorsi arrivino davvero tempestivamente ?

Non faranno beneficenza si garantiranno il mercato prossimo al costo di una robusta campagna pubblicitaria.

Infatti in un mondo di falliti e poveri non è pensabile il consumo, qualunque esso sia.

Il Ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano

Concludo questa mia lettera con alcune proposte e ringraziandoTi per l’attenzione concessami, auguro a Te e a tutta la compagine governativa BUON LAVORO. VIVA L’ITALIA, UNA.

Le proposte

  1.  Cancellazione (non sospensione) di tutti gli adempimenti fiscali e relativi pagamenti fino al 31 dicembre 2020 e contributivi fino 31 dicembre 2021 per micro-imprese (fatturato inferiore a 2 mil €) registrate in CCIAA da almeno 12 mesi 
  2. – sospendere e rinviare tutti gli adempimenti fiscali (per le altre PMI) e contributivi (anche per micro-imprese) attinenti il 2020 al 2021.

Azioni che lascerebbero un minimo di liquidità alle aziende e ai cittadini stimolando così consumi e investimenti,

2- Per quanto riguarda la scadenza di obbligazioni cambiarie e di ogni altro titolo di credito avente forza esecutiva  compresi ratei dei mutui ipotecari e bancari pubblici e privati, emessi o comunque pattuiti o autorizzati, nonché di altro avente efficacia esecutiva sono prorogati dalle rispettive scadenze per la durata di 200 gg.

La proroga opera a favore dei debitori ed obbligati, anche in via di regresso , persone fisiche o giuridiche, domiciliate, residenti o aventi sede principale o secondaria , alla data del 1 gennaio 2020 in Italia.

3 – Sospensione dalla segnalazione in Centrale Rischi per le PMI

Spesso la segnalazione in Centrale Rischi rappresenta per l’azienda l’inizio di una spirale viziosa del credito. Un’eventuale crisi finanziaria transitoria con un istituto si estende anche agli altri.

Sospendere la segnalazione permette di arginare le situazioni di crisi e l’impatto sul rating.

4- Sospensione DURC

5 – Ridisegnare i Bandi (europei, regionali e anche camerali) di futura pubblicazione rimuovendo alcuni paletti: 
-sospensione del regime de minimis fino al 31 dicembre 2021 
-possibilità di rendicontare costi di gestione (anche di personale e di servizi di outsourcing) 


6- erogazione contributi anche a imprese con durc non in regola fino al 21 dicembre 2021. 

7-   Pagamenti della PA

Liquidazione immediata dei crediti tributari (IVA, imposte, accise) sia a livello nazionale che locale come anche tutti i crediti che le imprese vantano con la Pubblica Amministrazione  che ammontano ad oltre 45 miliardi di Euro.

Per le imprese con fatturato superiore ai 2 milioni annui azioni  sui fondi strutturali europei, inserendo tra quelli che ci sono un nuovo principio, quello per la “ripresa economica europea”, per dare modo alle imprese di risollevarsi dalla crisi pandemica attraverso una riorganizzazione gestionale e finanziaria complessiva assistita dal Pubblico.!

8- Prolungamento della Cassa Integrazione, in deroga e non fino a due mesi dopo il ritorno alla normalità

9-Annullamento dei canoni di locazione per il periodo di chiusura forzata e abbattimento del 50% del canone per il 2021

si potrebbe immaginare uno sgravio fiscale progressivo per i proprietari di immobili locati per i prossimi tre anni per ammortizzare la perdita economica

10 – Coinvolgimento dei grandi gruppi della Finanza, dell’Industria, dei Trasporti, dell’Agricoltura, della Distribuzione, della Formazione per la costituzione di un fondo di pronto intervento per sussidio dei disoccupati, degli inoccupati, delle famiglie e dei nullatenenti

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