Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Cassa integrazione in deroga, assessorato riapre i termini 1a fase

Tutte le imprese e i datori di lavoro rientranti nel campo di applicazione della Cassa integrazione in deroga potranno presentare apposita istanza

di Redazione

Per circa 500 aziende siciliane si riaprono i termini per completare le nove settimane di cassa integrazione in deroga relative al periodo compreso tra il 23 febbraio e il 31 agosto 2020. Condizione necessaria per accedere ai benefici degli ulteriori provvedimenti emanati dal governo nazionale sempre in materia di cassa integrazione deroga.

«Il provvedimento è stato pubblicato oggi sul sito del dipartimento regionale del Lavoro – afferma l’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone – e consente alle aziende interessate di presentare la domanda entro il prossimo 31 marzo. Provvedimento che si è reso necessario e urgente perché molte aziende siciliane avevano fatto richiesta di cassa integrazione in deroga nella prima fase, e cioè tra il 23 febbraio 2020 e il successivo 31 agosto, per un periodo inferiore a nove settimane. Oggi però – continua l’esponente del governo Musumeci – la condizione per accedere ai benefici degli ulteriori provvedimenti in materia di cassa integrazione in deroga è proprio quella di avere completato il periodo di nove settimane relativamente alla prima fase. Diamo dunque la possibilità alle aziende di mettersi in regola, completare il primo periodo e richiedere i benefici degli ulteriori provvedimenti nazionali».

Tutte le imprese e i datori di lavoro rientranti nel campo di applicazione della Cig in deroga potranno presentare apposita istanza al dipartimento regionale del Lavoro, consultando sia il sito https://silavora.it/cig-in-deroga-covid-19/ che il portale istituzionale http://pir.regione.sicilia.it dove troveranno tutte le indicazioni necessarie.

«Le domande potranno essere presentate – continua Scavone – a partire da domani (26 marzo) e fino alle ore 24 del 31 marzo prossimo. Si tratta di un provvedimento che riguarderà migliaia di lavoratori, visto che per ogni azienda abbiamo mediamente da due a dieci dipendenti interessati al beneficio».

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