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Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Centro per i migranti allo Zen

di Redazione

La Cgil sul centro per i migranti allo Zen. “No a un ghetto dentro un ghetto, portiamo allo Zen uffici, scuole, università e musei. Le periferie attendono i piani di rigenerazione”. La Cgil sulla vicenda sollecita un incontro tra istituzioni e associazioni

Centro per i migranti allo Zen. Sulla realizzazione di una struttura per migranti allo Zen prende posizione la Cgil Palermo. “Il recupero delle periferie, che tutte le borgate di Palermo attendono da tempo, passa da progetti di rigenerazione non da progetti che aggiungono marginalità a marginalità. Lo Zen – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo, la segretaria della Camera del Lavoro dello Zen Alessia Gatto e la responsabile migranti dell Cgil Palermo Bijou Nzirirane – non ha bisogno di un ghetto dentro un altro ghetto ma di interventi per rispondere alla domanda di riqualificazione amministrativa, sociale, culturale, ambientale. Per ricucire il sistema delle periferie con il resto della città, e contrastare l’esclusione sociale, bisognerebbe aprire allo Zen sedi di uffici amministrativi, distaccare scuole, dipartimenti universitari, spazi per musei. I finanziamenti che servono sono quelli attesi per il piano periferie, per portare avanti il percorso virtuoso che vede da anni impegnate sul territorio le associazioni che lavorano per la rinascita dello Zen”.
“Da sempre la Cgil è stata contraria al sistema degli hotspot e ha sempre sostenuto un sistema di accoglienza diffuso, in linea con i principi della Carta di Palermo – aggiungono Enzo Campo, Alessia Gatto e Bijou Nzirirane – Chiediamo un incontro a tutte le istituzioni interessate per conoscere il contenuto del progetto, in un confronto con le associazioni che si occupano dei migranti e che lavorano su quel territorio”.

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