Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Cercasi identità

di Patrizia Romano

Molte forze politiche trasversali vogliono l’eliminazione delle Province, riducendone le funzioni. Perché questa volontà di deligittimazione? Ne parliamo con Salvatore Currao, segretario generale e direttore della Provincia di Palermo

Di Patrizia Romano

Intermediario tra Regione e Comuni. E’ proprio su tale assunto che si colloca l’azione della Provincia nell’ambito delle politiche di programmazione e coordinamento fra i due Enti.

In un contesto istituzionale calato nel sistema organico delle autonomie locali, la Provincia assume sempre più questo ruolo. Un ruolo in cui viene osservato sia il principio della sussidarietà verticale, che delinea il rapporto fra le istituzioni su un piano di parità, sia il principio della complementarità, in termini di supporto agli Enti Locali.

Non sempre, però, questi ruoli vengono riconosciuti. Anzi, sempre più pressante, arriva la volontà di sopprimere l’ente provinciale, ritenuto da molte forze politiche trasversali l’ente inutile per eccellenza.

Come vive la Provincia di Palermo questo clima di deligittimazione? “Le forze avverse agiscono in maniera pesante – dice Salvatore Currao, segretario generale e direttore della Priovincia di Palermo. Il clima di sciacallaggio, creato prevalentemente da Confindustria e dai sindaci delle grandi aree metropolitane, insinua nella mente del cittadino l’idea che la Provincia sia l’emblema degli enti inutili e che vada eliminata per ridurre i costi della politica. In questi ultimi anni – continua il segretario – abbiamo assistito al proliferare di enti intermedi, per la gestione dei servizi sovracomunali. Enti assolutamente privi di controllo. Ritengo che sia stato concesso troppo ai cosiddetti ‘altri enti locali’, privi di elezione diretta o ai cosiddetti ‘enti strumentali’ come le Autorità d’Ambito, i Distretti, le Istituzioni o le Società di scopo che rappresentano la vera emergenza finanziaria”.

In virtù dei poteri operativi conferiti, questi hanno finito, comunque, per prevalere sull’attività di programmazione, regolazione e controllo che spetta agli Enti Locali. “Insomma, troppi enti, troppe agenzie, troppi consorzi, troppe Unioni – riprende il direttore – sono stati frapposti ai livelli istituzionali previsti dalla Costituzione ed è da essi che occorre iniziare per eliminare enti spesso inutili. Non dimentichiamo – conclude – che è proprio la nostra Costituzione a prevedere che le Province rappresentino gli interlocutori principali delle Regioni e dei Comuni”.

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