“L’uccisione di un neonato a Trapani e il tentativo di infanticidio a distanza di pochi giorni a Ragusa sgomentano, ma devono anche spingerci a interrogarci e a trovare soluzioni affinchè fatti come questi non accadano più a salvaguardia delle vite dei bambini e di giovani donne che resteranno segnate a vita”.
La Cgil rispetto ai casi di infanticidio
Lo scrivono in una nota la Cgil Sicilia e le camere del lavoro di Trapani e Ragusa. Mimma Argurio ed Elvira Morana (Cgil) assieme ad Antonella Granello (Trapani) e Graziella Perticone (Ragusa) rilevano il contesto di crisi in cui sono maturati i fatti, quello di un lockdown che ha privato le ragazze anche della scuola e dei contatti.
Scelte che ti segnano a vita
“Sono scelte terribili che raccontano di giovani donne che non hanno trovato aiuto o non lo hanno cercato o forse non hanno saputo dove cercarlo”, affermano le esponenti della Cgil che si chiedono anche “cosa non funzioni nell’assistenza alle gestanti che non possono o non vogliono tenere il proprio piccolo”.
Mancata conoscenza
Per la Cgil, “certamente c’è mancata conoscenza e informazione sull’ attività dei consultori, che comunque nella nostra regione garantiscono servizi esigui essendo in numero inferiore alle previsioni di legge e con equipe incomplete”. Le sindacaliste della Cgil rilevano anche la necessità di “una scuola aperta che in raccordo con i consultori metta in campo tempo dedicato all’educazione sessuale, in considerazione anche dell’approccio anticipato oggi dei giovani alla sessualità”.
L’importanza della legge 194
Per la Cgil inoltre “occorrono misure che garantiscano la corretta applicazione della legge 194, banalmente etichettata legge per sull’aborto, a partire dalla buona prevenzione che richiede servizi efficienti e a sufficienza, oltre tutti i servizi socio sanitari a supporto di gestanti e di giovani mamme”.
Interruzione volontaria di gravidanza
La Cgil chiede dunque alla VI commissione dell’Ars di “promuovere una verifica sui dati della relazione sull’interruzione volontaria di gravidanza, con l’ intento di monitorare il funzionamento dei servizi previsti quali i consultori e con esso tutti i compiti assegnati (vedi relazioni annuali), insieme ai servizi socio sanitari”.“Il tempo che stiamo vivendo – conclude la nota delle sindacaliste della Cgil- impone la massima attenzione sul vissuto dei giovani sugli effetti che l’ emergenza sanitaria sta determinando anche rispetto la la costruzione della loro personalità. un impegno che va profuso in loro sostegno da parte di tutta la società”.
Addetto Stampa
Daniela Ciralli