Antonio Cipriano, Presidente del Comitato Etico Popolare e Garante del Movimento Etico Popolare, del Movimento Etico Siciliano e del Movimento delle Api, lancia l’attacco alla Sanità Siciliana che definisce “sanità da terzo mondo ed ambulanze a pagamento, il cittadino Siciliano è dimenticato”, evidenziando ancor più in maniera pungente, come : “ci siamo rotto letteralmente i cabbasisi, del malfunzionamento della Sanità Siciliana, del Pronto Soccorso e del 118 . Chiediamo interventi decisi e chiederemo per questo apposita interpellanza all’A.R.S..
“Più volte ci hanno interpellato sui malfunzionamenti del 118 e delle ambulanze – aggiunge Cipriano -, sopratutto nei casi in cui si siano degenti e/o urgenze di trasporto pazienti da piccoli paesi ai grandi ospedali di Provincia. Ci sono casi in cui pazienti hanno dovuto allungare la strada per recarsi al pronto soccorso più vicino perché le strade sono pericolanti e malridotte oppure come nel caso dei giorni scorsi una bambina di poco più che 11 anni si è trovata a dovere essere accompagnata in auto al pronto soccorso per una caduta rovinosa a cui si è trovata ingessata, ma poi si è trovata in disagio per essere riaccompagnata dai suoi genitori e per essere trasporta dopo il ricovero a casa, perchè l’ambulanza prevedeva un costo, (come se farsi male ed andare in ospedale e/o al pronto soccorso fosse una vacanza). Riteniamo ciò uno scandalo; tutto questo accade e ci fa riflettere sulle differenze di trattamento da chi viene ricoverato dalla Lombardia oppure da chi viene assistito mentre scende dai barconi come i clandestini.
“Viene continuamente deteriorata la sicurezza e l’incolumità del cittadino Siciliano che è sovente discriminato . I costi della sanità al cittadino Siciliano – sostiene ancora Cipriano -, anche i più banali gli vengono addebitati, quasi che noi dovessimo pagare i costi delle persone che ci vengono imposte in Sicilia mentre il cittadino Siciliano deve tacere e subire. Signori della Regione ma sopratutto dello stato italiano , se credete di avere dei servi in Sicilia vi sbagliate di grosso. Il Popolo Siciliano sta riscaldando i motori, perché è diventato inaccettabile un sistema che dimentica il proprio cittadino e quasi lo fa sentire estraneo a confronto sia dei casi di pazienti che sono stati fatti curare dalla Lombardia negli ospedali Siciliani e dei tanti casi di presa a carico di clandestini che hanno bisogno di cure e che levano risorse umane e sanitarie alla stessa Sicilia; una Sicilia che ha ancora molte lacune, molte carenze sulle cure e sull’assistenza. Capiamo e comprendiamo che nell’assistenza ci sia un codice deontologico da rispettare da parte sia da parte dei medici, che della protezione civile che degli infermieri”.
“Però quello che condanniamo è che si facciano due pesi e due misure – conclude Cipriano – nell’assistenza tra un popolo a cui la Sicilia appartiene e tra le diverse etnie che ci vengono imposte . Ma condanniamo in primis anche il comportamento della gestione del 118 a quanto pare a trazione Lombarda . Il 118 venga restituito alla Sicilia, vogliamo e pretendiamo che si fermi il business della Sanità Lombarda che appare sempre di più comandare a casa nostra . Ora basta, il Popolo Siciliano si è stancato di giocare di rimessa, e fin dove mancherà un principio di rispetto etico nell’assistenza e laddove ci sarà un’oppressione contro il Popolo Siciliano ed una mancanza contro l’etica dell’assistenza, noi saremo presenti ed in campo nella lotta per ridare dignità ad una Regione, spolpata, usata, umiliata, repressa nei propri contenuti, nella propria cultura e nel rispetto del cittadino che la compone e cioè il Siciliano che è il primo discriminato, per questo chiederemo una legge contro la ‘sicilianofobia’ “.
Fonte: Comitato Etico Popolare