Voglia di cinema! I consigli di Massimo Arciresi
Civiltà perduta (The Lost City of Z, USA, 2016) di James Gray con Charlie Hunnam, Robert Pattinson, Sienna Miller, Tom Holland
Un film d’avventura? In piena regola. La biografia dell’ufficiale inglese e appassionato esploratore Percy Fawcett, che nel corso di tre pericolose, durature ed estenuanti spedizioni tra il 1905 e il 1925 desistette dall’incarico di cartografo per cercare reperti riguardanti un’antichissima comunità scomparsa? Anche. Ma quello del meticoloso Gray (che ha preteso di girare in pellicola) è soprattutto un mirabile esempio di cinema, dotato dell’espressiva fotografia di Darius Khondji e di intense interpretazioni (si rivelano finalmente le reali potenzialità del protagonista Hunnam, dato che Pattinson – alias Costin, fedele accompagnatore – si è già distinto altrove e le sottigliezze dell’abbagliante Miller – la moglie Nina – ci sono note). E poi le utopie sul grande schermo non perdono mai il loro fascino.
Parliamo delle mie donne (Salaud, on t’aime, Francia, 2014) di Claude Lelouch con Johnny Hallyday, Sandrine Bonnaire, Eddy Mitchell, Irène Jacob
Era dal 2003(!) che la distribuzione italiana non ci concedeva un’opera di Lelouch, autore dalla coerente poetica corale per molti liso dal tempo. Questo lavoro risale al 2014 (altri due suoi lungometraggi sono usciti frattanto) e racchiude pregi e difetti di uno stile, narrando la riunione abbastanza forzosa – c’entra l’amico medico – di un acclamato fotografo ritiratosi sulle Alpi (insieme a colei che gli ha venduto l’isolata casa) con le quattro figlie, chiamate prosaicamente come le stagioni. Il segno di distinzione? Ci si “accomoda” in questa strana famiglia, condividendo allegria e sgomento.
Voglia di cinema! La frase della settimana
«La perdono.» La fervente battista Lucy (Annette Bening), che accompagna con apprensione a Los Angeles nel 1958 sua figlia Maria (Lily Collins) per un provino con l’eccentrico e misterioso produttore Howard Hughes (Warren Beatty), scherza (relativamente) con il giovane autista Frank (Alden Ehrenreich) dopo aver scoperto che è un metodista nell’incredibilmente sottostimato (e mal distribuito) L’eccezione alla regola (Rules Don’t Apply, USA, 2016) di Warren Beatty