Come preannunciato dal presidente nazionale dell’Ance, Paolo Buzzetti, prende il via dalla Sicilia la class action delle imprese edili per il recupero dei crediti vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni (19 miliardi in tutto il Paese, di cui 1,5 miliardi nell’Isola) e per il risarcimento dei danni (475 aziende già fallite e 76 mila addetti licenziati in Sicilia).
Questa mattina una delegazione dell’Ance Sicilia incontrerà a Roma l’Ufficio legale e il Centro studi dell’Ance nazionale per definire le procedure della class action, per individuare l’ammontare esatto dei crediti suddiviso per amministrazioni debitrici e per province, e per mettere a punto le regole dei rapporti di delega fra imprese associate e Ance che stanno alla base di tale tipologia di azione legale.
Inoltre, così come stabilito dall’assemblea straordinaria delle imprese edili dello scorso 5 ottobre, l’Ance Sicilia ha avviato la programmazione di azioni di protesta coinvolgendo l’intero settore rappresentato dalle altre associazioni imprenditoriali e dalle organizzazioni sindacali.
Nel corso di un primo incontro con i vertici regionali della Cna e dei sindacati Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil, è stato deciso di sottoporre ai nove Prefetti della Sicilia, cifre alla mano, la grave situazione fallimentare in cui versano le aziende, pressate dalla mancanza di liquidità, dalla stretta del credito bancario e dal crescere degli oneri retributivi, previdenziali e fiscali, chiedendo loro di sollecitare le amministrazioni morose non solo a provvedere al pagamento del dovuto, ma anche ad avviare urgentemente tutte le opere di manutenzione per mettere in sicurezza i territori e le popolazioni, in vista dei prossimi eventi meteorologici.
Dopo le elezioni regionali, l’Ance Sicilia si riunirà nuovamente con la Cna, i sindacati e tutte le altre associazioni d’impresa, per mettere a punto una piattaforma di rivendicazioni e un calendario di manifestazioni provinciali davanti alle Prefetture, nonché per programmare, di concerto con l’Ance nazionale, una manifestazione unitaria a Roma finalizzata ad ottenere l’attenzione del governo nazionale sia sul grave problema dei crediti non riscossi – che mette a rischio la sopravvivenza di centinaia di imprese e di migliaia di posti di lavoro – , sia sulla richiesta di commissariare la Sicilia per sbloccare i 10 miliardi di fondi europei inutilizzati dal 2007 per nuove infrastrutture, di cui già 1 miliardo per i depuratori rischia di dovere essere restituito a breve a causa dei ritardi della burocrazia, comportando anche una pesante procedura d’infrazione da parte di Bruxelles.