Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

Cos’è la clownterapia? E perché aiuta a guarire?

L'importanza della clownterapia per portare un sorriso tra le corsie d'ospedale.

di Patrizia Romano

Il clown come stato di coscienza per entrare in relazione con persone ospedalizzate, soprattutto bambini; ecco cos’è la clownterapia. Il sorriso è l’elemento cardine dal quale trae origine questa pratica terapeutica, detta anche terapia del sorriso.
Chi la pratica, comunque, afferisce a una categoria di operatori volontari che acquisisce, per propria scelta, una formazione ‘vera’ e professionale che non lascia adito all’improvvisazione.
I volontari vengono appositamente formati, attraverso corsi specifici, per operare nel settore sociosanitario, utilizzando tecniche derivate, dall’arte del clown, dalla microprestidigitazione, dal teatro, eccetera.
La clawnterapia è una delle tante psicoterapie alternative che funziona.

Dove viene svolta

Il loro lavoro si estende presso case di riposo, case famiglie, centri di accoglienza e quanto altro accolga soggetti bisognosi di attenzioni per lo stato di salute precario in cui versa.
L’utilizzo di metodologie positive, quale la comico terapia, introdotto in Italia in molti reparti pediatrici dopo l’esperienza pilota del dottor Patch Adams, si è dimostrata vincente.

Ridere allevia le sofferenze

“La risata spontanea, quella che viene da dentro e offre uno stato d’animo che rompe gli schemi di comportamento, produce innumerevoli azioni benefiche sull’essere umano – sostiene Ugo Gravante, presidente fondatore dell’Associazione ‘Chi ama la Sicilia’, da dieci anni presente sul mercato -.
E questo lo vediamo già nella vita quotidiana – continua – in cui a tutti è certamente capitato di osservare che le persone allegre, positive e che sanno ridere liberamente senza lasciarsi condizionare dal contesto dell’ambiente, vivono meglio e riescono a migliore la propria salute rispetto agli individui costantemente controllati nei comportamenti e nelle azioni.

Un sorriso non solo per i malati, ma per l’intero reparto

“Regalare un sorriso e una sana risata, quasi liberatoria – riprende Gravante – fa bene a chi lo riceve e a chi lo offre”.
“Chi ama la Sicilia opera in Sicilia, in particolare a Palermo presso l’ospedale Cervello e Villa Sofia ormai da un decennio. Partiti come pionieri, oggi l’associazione riscuote un grande successo non soltanto presso i pazienti. “Nel corso degli anni, abbiamo instaurato uno splendido rapporto con il personale socio-sanitario. Non ci sono resistenze e diffidenze. Quando entriamo in corsia, portiamo una nota di allegria e leggerezza non soltanto ai pazienti, ma all’intero personale, medico e infermieristico, che gode durante la nostra presenza di un po’ di relax”.

La clownterapia fa bene pure alla famiglia dei malati

Per non parlare, poi dei genitori, in caso di reparti pediatrici. “I genitori, prima di andar via, si sincerano che l’indomani torneremo – afferma il presidente -.
Insomma, cos’è la clownterapia?
No, la clownterapia è anche la collaborazione e l’accoglienza è qualcosa di sorprende, straordinaria e, a tratti, commovente. Tutto ciò non è facile, in una realtà, come quella siciliana, dove manca la cultura di questa pratica e di questa figura”. Oggi, l’associazione annovera ben 50 operatori; e questo la dice lunga sul successo di questa realtà.

La clownterapia e la scienza

Alla clownterapia non manca l’apporto scientifico. Oggi la psico neuro endocrino immunologia mostra gli effetti di una sana risata. Un impulso elettrico a partenza dalla corteccia frontale transita alla zona limbica, sede degli impulsi legati alle emozioni viscerali. Da qui un’onda biochimica di mediatori neuronali porta il messaggio sino alla periferia, coinvolgendo viso, diaframma, addome, apparato respiratorio.

C’è ancora di più

Ma non è soltanto questo. Cos’è la clownterapia di più, allora?
Si riduce al livello ematico la concentrazione di sostanze come adrenalina cortisolo e dopamina, prodotto in eccesso dall’organismo a causa dello stress, mentre aumenta il tasso nel fattore di difesa dalle infezioni virali.
Il sistema immunitario viene stimolato a bilanciare gli effetti immunodepressivi dello stress. La respirazione migliore e aumenta l’ossigenazione del sangue, il battito cardiaco rallenta e la pressione sanguigna si normalizza.
Si incrementa la produzione di sostanze antidolorifiche naturali, le endorfine, attraverso un aumento di flusso sanguigno nelle strutture nervose preposte alla loro fibrillazione.
Quindi, se ci chiediamo cos’è la clownterapia, siamo in grado di rispondere anche sotto il profilo scientifico.

La risata elimina le scorie lasciate dalla sofferenza

La risata ha quindi insieme alle lacrime e al pianto, il compito importante di eliminare continuamente dal cervello il cumulo di scorie lasciate dai pensieri negativi. Funziona molto meglio di un ansiolitico e modifica l’angolo visuale con cui guardiamo alla vita. Nasce da qui l’idea preziosa della comico terapia e dei clown nelle corsie degli ospedali, col risultato di diminuire la necessità e la quantità di farmaci ma anche la durata della degenza

Cenni storici

Abbiamo visto cos’è la clownterapia oggi. Ma facciamo qualche cenno storico.
Le prime forme di clownterapia in forma rudimentale veniva applicata da un sacerdote carmelitano, Angelo Paoli, nel 1642-1720. Si travestiva da buffone e si truccava per far sorridere i malati. Da allora, di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia.

Il clown dottore

Più ricercata è la figura del clown dottore (anche clown di corsia). E’ un operatore specificamente formato. La sua formazione può esser definita multidisciplinare: oltre alle classiche arti del clown, l’operatore riceve una formazione in discipline umanistiche (psicologia, pedagogia, sociologia dei luoghi di cura ed altro), in modo da essere in grado di poter rendere il proprio intervento efficace senza mai perdere il sorriso.
In poche parole, se vi chiedono cos’è la clownterapia?, rispondete con una grande e coinvolgente risata e trasmettetela a chi vi sta accanto.
Gli avrete regalato una bella dose di salute

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